Sul caso malaria e la morte della piccola Sofia, la Provincia autonoma di Trento ha, tramite l’assessore competente, emesso una nota onde evitare interpretazioni svianti e atteggiamenti poco razionali. “È pericoloso creare confusione su questi temi così delicati e importanti. Un conto è spiegare tecnicamente cos’è una malattia, un altro è verificare le ragioni della trasmissione del parassita della malaria nel caso della bambina deceduta. Il fatto che persone provenienti da altri paesi possano in generale aver sofferto di malaria è un’ovvietà e a questo si riferiva la nota informativa diffusa dalla Provincia. Ma il tema di cui si sta discutendo è come sia stato possibile il contagio, perchè come si spiegava nella nota, la malaria non è una malattia trasmissibile per contatto: serve infatti un vettore. Il tema in questione riguarda la possibile presenza di zanzare e non è correlato con il tema dell’immigrazione. Le due affermazioni non sono pertanto in contraddizione: è pacifico che ci possono essere persone immigrate che abbiano contratto la malaria, ma è altrettanto chiaro che la malaria non si trasmette per contatto. L’eventuale presenza di zanzare in grado di veicolare il parassita è una questione che ha eventualmente a che fare con i cambiamenti climatici. In un momento in cui si stanno cercando risposte, una delle poche cose certe è che non è da ricercare nel fenomeno dei richiedenti asilo la causa della morte della piccola Sofia. La richiesta che faccio in questo momento è quella di non alimentare confusione e scatenare atteggiamenti poco razionali”. Lo ha affermato l’assessore alla salute e politiche sociali Luca Zeni in merito alla critica del consigliere Fugatti sull’informativa diffusa dalla Provincia e contenente le risposte fornite dall’Azienda sanitaria ad alcune fra le domande più frequenti che interessano l’opinione pubblica.