Dopo il successo di “Forse non tutti sanno che a Padova…” è arrivato in libreria pochi gioni fa il nuovo libro della scrittrice e giornalista padovana Silvia Gorgi, dal titolo “Storie segrete della storia di Padova” (Newton Compton Editore). Protagonista dell’opera è la città di Padova, raccontata dall’autrice attraverso simboli, leggende, volti e ricordi del passato, alla scoperta di storie segrete e affascinanti. Nel corso dei secoli Padova si è rivelata una città centrale per la cultura e la storia italiana. Questo libro cerca di svelarne nuovi aspetti raccontando tante piccole storie nascoste dietro quella più ufficiale. Dalla Padova prima che fosse Padova dei Veneti antichi, ai condottieri che l’hanno attraversata, come il principe spartano Cleonimo e in seguito Attila. In queste pagine da rileggere il destino di tiranni sanguinari come Ezzelino, guerrieri impavidi come Stefano di Transilvania, e per scroprire i segreti che celano tele di capolavori che il mondo c’invidia, opere d’arte trafugate, ritrovate, recuperate. C’è spazio anche Ruzante, Palladio, Foscolo, in aspetti inediti. Nel Lazzaretto patavino prendono forma storie di stregoneria, ed è possibile immedesimarsi in uno studente forestiero del Cinquecento; a galla le condizioni dei reclusi nella Casa di Forza di un tempo, e delle cosiddette donne di malaffare. Uno spaccato sociale utile per raccontare la città attraverso il suo ventre molle. È una Padova multiforme, dai mille volti, quella che Silvia Gorgi presenta, che miscela arte e umanesimo, scienza e magia, povertà e ricchezza, politica e potere, e in cui Joyce analizza il Rinascimento, Boccioni definisce la sua poetica, innamorandosi, e la morte di Berlinguer apre un giallo. Una Padova che, nella storia passata, trova le radici per costruire il suo futuro. (nella foto la tomba di Antenore).