Dedicato a Venezia e alle sue curiosità, quello che lo scrittore Alberto Toso Fei (54 anni) narra nel suo ultimo libro “Forse non tutti sanno che a Venezia…” (Newton Compton, 2016). E’ un viaggio letterario nel corso del quale si rivela una Venezia fresca, divertente, inconsueta; in cui scoprire che oggi la Serenissima potrebbe essere a Costantinopoli; che diverse parole di uso comune in Italia e nel mondo sono nate tra le sue calli; che Buffalo Bill fece un giro in gondola assieme agli indiani e che la città fu protagonista di mille primogeniture: il primo copyright, il primo Ghetto, il primo casinò, il primo libro tascabile, la prima donna laureata, il primo bombardamento aereo mai avvenuto. Nell’introduzione lo scrittore veneziano ricorda ai lettori che “ogni pietra nasconde una storia; dietro ogni angolo si cela una sorpresa che aspetta solo di essere scoperta” e che “vi è solo un canale e una sola piazza (sono il Canal Grande e Piazza S.Marco; gli altri canali sono il rio; gli altri spazi pubblici si chiamano campi o campielli. E riprendendo il titolo del libro, lo scrittore (nella foto) segnala che “è a Venezia che è nata la parola “Ciao” che deriva dal veneziano “s’ciavo vostro” (schiavo vostro), forma di cortesia con la quale in città si usava salutare qualcuno per strada, anticamente”. Poi, con il tempo, il vostro è scomparso ed è rimasto il saluto del “Ciao”, parola che è divenuta internazionale.