Ermanno Fugagnoli, docente di clarinetto al conservatorio Benedetto Marcello di Venezia (in precedenza ha insegnato a Bolzano e Trieste), è anche scrittore (foto). Nel libro “Assoli” (Supernova, Venezia, 2018, pp.146), sono contenuti due racconti lunghi, “Afa – una fuga per voce sola” e “Il ventre della suocera”. L’autore li chiama racconti ed “è forse perché, essendo musicista, li ha concepiti come narrazione musicale, cioè come racconti di una trama generata dal ritmo contrappuntistico”, come ha scritto Franco Avicolli, collaboratore, tra l’altro, della pagina culturale Domenica del Sole 24 ore. Il libro è stato in questo periodo recente al centro di incontri culturali e accolto con favore dal pubblico. Va detto in concreto che l’autore usa la penna come uno strumento musicale, traendo dalla sua prosa affascinanti effetti trascinanti e coinvolgenti. I due lunghi racconti hanno l’arguzia di accompagnare il lettore nelle spirali introspettive dei protagonisti attraverso il flusso ipnotico di una scrittura quasi in forma musicale. “Assoli”, riunisce due componimenti che è difficile definire secondo i canoni della letteratura. Il protagonista di “Afa, una fuga per voce sola”, è un ricco conte veneziano che parla con un ascoltatore seduto silenzioso davanti a lui. La narrazione, pertanto, si sviluppa nella forma di dialogo, come “Il ventre della suocera”, il secondo componimento del libro, dove il protagonista riconoscibile come “marito della Giulietta”, parla a qualcuno che non fa parte della storia e potrebbe essere semplicemente il lettore. Nella prefazione Fugagnoli spiega che non può esistere assolo guardandosi allo specchio, ma all’interno di una situazione musicale nella quale è almeno necessario supporre il contrappunto che, se non appare compositivamente, obbliga comunque la composizione a piegarsi alle sue esigenze.

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