L’interscambio commerciale veneto continua a sostenere l’economia regionale. Lo confermano i risultati che sono stati trattati e pubblicati nell’ultimo numero della pubblicazione periodica online Statistiche Flash, curata dalla Sezione Sistema Statistico della Regione. Il 2015 si è chiuso con un lusinghiero aumento del 5,3% del valore dell’export rispetto al 2014, variazione percentuale massima dal 2011. Il Veneto conferma la seconda posizione della graduatoria regionale per valore complessivo di export: 57,5 miliardi di euro, con una quota del 13,9% sul totale nazionale. Tra i principali mercati si osservano aumenti a doppia cifra delle vendite di prodotti veneti negli Stati Uniti (+16,6%), grazie al deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro, nel Regno Unito (+17,0%), dove i maggiori incrementi in termini di valore hanno riguardato le vendite di prodotti agroalimentari (+117 milioni di euro) e le produzioni meccaniche (+68 milioni di euro), in Polonia (+11,9%), in Croazia (+13,2%) e in Messico (+22,9%, pari a 120 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente). Le esportazioni di prodotti veneti verso la Cina crescono del +4,9%: la riduzione del fatturato delle produzioni meccaniche, il più importante settore dell’export veneto nell’ex Impero Celeste, viene più che compensata dagli aumenti dell’export delle produzioni ottiche, chimiche e dell’industria del legno. Il fatturato veneto verso la Russia, dopo la riduzione di circa 180 milioni di euro registrata nel 2014, è diminuito nel 2015 del 30,6% (pari a 505 milioni di euro), ciò ha comportato una retrocessione di qualche posizione (dall’ottava alla tredicesima) nella graduatoria dei principali mercati dell’export regionale. Oltre ai beni del comparto agroalimentare, che in parte sono sotto embargo e dimezzano il loro valore (-31 milioni di euro), ne risentono fortemente la meccanica (-142 milioni), la moda (-98 milioni) e l’arredamento (-64 milioni), i settori di punta in Russia del made in Veneto.