Il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto ha formalizzato, nel municipio di Legnaro, la consegna in comodato gratuito, per 30 anni, all’Università di Padova e all’amministrazione del comune legnarese del complesso dell’ex corte benedettina di via Roma. Gli enti coinvolti sono stati rappresentati da Giuseppe Olivi (delegato del rettore dell’Università di Padova), dal vicesindaco di Legnaro Cristina Licata, da Silvia Rossi per conto del direttore di Veneto Agricoltura (foto di gruppo a cura Regione Veneto). “E’ diventata così operativa – ha sottolineato il vicepresidente Forcolin – un’operazione di valorizzazione del patrimonio culturale regionale di rilevanza strategica e di grande impatto per il territorio, frutto di un’intesa tra più amministrazioni pubbliche. In soli sei mesi il dialogo tra i diversi enti coinvolti (Regione, Veneto Agricoltura, Università, Comune di Legnaro, nonché Soprintendenza e Ulss) ha permesso di organizzare un’operazione destinata a fare scuola in Veneto. La buona amministrazione e il buonsenso di tutti ci hanno consentito di raggiungere un bel risultato arrivando alla consegna definitiva in appena sei mesi. Con il passaggio al Comune e all’Università di Padova, la Corte tornerà ad essere un centro vitale non solo per la comunità legnarese, ma per l’intero Piovese e il territorio padovano”. Forcolin ha rivolto un ringraziamento particolare all’Agenzia veneta per lo sviluppo del settore primario (ex Veneto Agricoltura) e al suo direttore Alberto Negro, per aver gestito e conservato per oltre due decenni lo storico complesso quattrocentesco, e un apprezzamento al Comune e all’Università di Padova che sono stati partner fattivi e collaborativi nell’operazione, nonchè alla struttura regionale Demanio e Patrimonio che ha pazientemente tessuto l’iter contrattuale del trasferimento. La concessione all’ateneo patavino, che a Legnaro ha già le facoltà di Agricoltura, Veterinaria e Scienze forestali e un campus universitario, e al Comune legnarese, che intende realizzarvi una sede di medicina integrata per l’area del Piovese, consente di dare attuazione ad un ambizioso programma di riuso e riqualificazione del monumentale complesso benedettino che si sviluppa su 2 mila mq.