Con il Presidente della Repubblica che parteciperà alla prima giornata della mostra del cinema, avrò modo di parlare del dramma finanziario che vive Venezia. Lo ha dichiarato il sindaco Luigi Brugnaro il quale, in una conf.stampa al palazzo municipale di Mestre, ha detto che al Comitato interministeriale il comune di Venezia chiederà 1.250 milioni di arretrati a seguito della cadenzata riduzione dei fondi della Legge Speciale destinata alla manutenzione della città. Quello che ci spetta ora lo pretendiamo, ha ribadito Brugnaro, anche a costo di scendere in strada magari con una manifestazione sul ponte della Libertà e “vedremo se i soliti soloni che chiacchierano e basta su Venezia saranno al nostro fianco». Il sindaco di Venezia (nella foto), dopo aver ricordato che quest’anno a bilancio ci sono solo 200 mila euro per la manutenzione, ha precisato che l’amministrazione comunale, in vista della presentazione del rendiconto annuale al Provveditorato regionale delle opere pubbliche ha predisposto un’approfondimento sui finanziamenti della Legge Speciale facendo emergere una drammatica realtà economica. «Mediamente nel periodo 1993-2004 i finanziamenti della Legge Speciale – ha sottolineato Brugnaro – sono stati di 143,2 milioni di euro; nel periodo 2005-2014 gli stessi finanziamenti sono stati di 17,6 milioni. I minori trasferimenti per anno sono di 125,6 milioni. In dieci anni ci hanno sottratto 1.250 milioni». Il sindaco di Venezia ha puntualizzato che la manutenzione della città lagunare è una cosa e cbe diversa dal Mose (sistema dighe mobili in corso di completamento). Ha ricordato che le manutenzioni sono relative alle spese per far vivere la città: le bricole (i famosi tre pali da ormeggio o da segnalazione negli specchi lagunari per la navigazione) marciscono e vanno cambiate; i canali e rii debbono essere scavati altrimenti non transitano né barche né ambulanze; poi, ci sono gli intonaci delle case che si staccano e così i masegni che sostengono le rive, o fondamenta: in alcuni casi non ce la fanno più perchè sono fortemente erosi dal salsedine e inoltre c’è il problema di completare la rete degli acquedotti antincendio. “Questa città, sito dell’Unesco, ha dei costi riconosciuti per legge, chiediamo, ha concluso Brugnaro, che vengano garantiti».