Dal 2015 al 2016 i flussi verso oltremanica sono passati da 17 mila a 25 mila (+42%), dato da estrapolare dalle 115.000 emigrazioni totali verso tutti gli altri paesi. Un effetto questo che sarebbe causato dalla prospettiva del sempre più imminente divorzio tra GB e l’Unione Europea. La Brexit, dai riscontri degli ultimi giorni, sta procedendo, però ancora con molte cose e capitoli da concordare, verso il suo obiettivo finale. Dunque, anche se non ci sono ancora defintive  regole inglesi, l’aumento in questione degli emigrati italiani può dipendere dalla necessità di registrarsi all’Anagrafe degli Italiani residenti all’estero (Aire) per poter dimostrare di vivere a tutti gli effetti nel territorio britannico prima che vengano resi esecutivi i negoziati di uscita dall’Ue che Londra, dalle notiei recenti, sta concordando al prezzo di 50 mld di euro. Anche se non è da escludere che nel dato dei 25 mila rientrino pure gli italiani già presenti in terra inglese, che hanno in seguito regolarizzato la loro posizione. Nel nord est i dati di espatrio dell’anno scorso di giovani che hanno lasciato il Friuli Venezia Giulia è stata proprio il Regno Unito. Sono stati 712 le persone che hanno preso l’aereo con biglietto senza ritorno. Quasi il 19% del 4391 cittadini italiani e stranieri residenti che hanno lasciato la regione. Qual è una delle città che vede più fughe? Trieste (2,8 per mille), secondo un servzio, con foto, pubblicato dal quotidiano Il Piccolo. Il capoluogo giuliano non solo si pone tra i posti a livello nazionale da cui più si emigra, dopo Bolzano (3,4 per mille), Vicenza (3,2 per mille), e Mantova e Imperia (3,1 per mille), ma è prima nella lista del Fvg. Si contano 176.482 iscritti del Fvg all’Aire (il 14,5% della popolazione totale residente) e la fetta di triestini sparsi per il mondo corrisponde a 29.441 iscritti all’Aire, cioè il 14,4% dei propri residenti. Seguono Udine con 6609 (6,7%), Pordenone con 3971 (7,8%) e Gorizia con 3547 (10,2%). Ad andarsene sono principalmente i giovani, con una prevalenza nella fascia tra 25 e 29 anni; seguite da quelle tra 30 e 34; 35-39; 40-49; 20-24. In aumento anche l’addio degli over 65. “Le cause che portano i giovani all’espatrio sono conosciute – è scritto in un rapporto della Fondazione Migrantes – e sono la mancanza di lavoro o di un lavoro adatto alle proprie competenze, la ricerca di migliori condizioni salariali, la fuga dalla precarietà, fattori personali, crescita individuale, contesto ritenuto sfavorevole, curiosità. Cause che dipendono dall’età, dal genere, dalla condizione professionale ed economica e dalle aspettative», indicando «una serie di implicazioni difficilmente intercettabili nella loro totalità e complessità”. Leggendo i dati si è appreso che a livello nazionale gli espatri seguono poi Germania (19.178), Svizzera (11.759), Francia (11.108), Brasile (6.829) e Stati uniti (5.939), le preferenze del Fvg sono leggermente invertite: Argentina (390), Germania (351), Brasile (335), Svizzera (209), Francia (195), Slovenia (166). Nell’ultimo decennio l’Istat ha reso noto di  un boom che è triplicato. Se nel 2007 erano 36 mila gli italiani che prendevano il volo, nel 2016 sono stati 115 mila, anzi, 157 mila se si aggiungono i residenti stranieri. Anche il Friuli Venezia Giulia non si ritira da questo trend, perché sempre nell’ultimo decennio i flussi sono più che raddoppiati. Con riferimento al 2016 e il 2015, l’aumento è stato del 6,3%: 4391 persone sono espatriate (GB, e altri paesi), di queste avevano 18-39 anni.

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