Il legame che unisce Padova e la sua università con l’Africa è confermato pure dai numeri. Sono infatti 1.059, i giovani studenti camerunensi che grazie alla cooperazione tra l’ateneo patavino e l’Ecole Nationale Supérieure des Travaux Publics (ENSTP) camerunense, dal 2010 ad oggi si sono formati attraverso corsi di laurea e laurea magistrale e 900 quelli che invece si sono formati nell’ambito dei percorsi di master universitari di primo livello. Il progetto ha inizio nel 2009 con la firma di una convenzione triennale tra università di Padova, dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale (Icea) e l’Enstp di Yaoundé (Camerun). Qui, per diversi mesi, alcuni docenti del Dicea (circa 50 ogni anno) svolgono le loro attività didattiche tenendo corsi e lezioni sulla base dei programmi degli stessi corsi che si svolgono a Padova. I primi a partire nel 2010 sono alcuni percorsi di formazione di primo livello, rispettivamente in Ingegneria civile e Ingegneria ambientale, a cui si aggiungono nel 2012 cinque master di primo livello su temi che vanno dalla bioedilizia alla gestione delle risorse idriche. E nell’aprile del 2016 i primi 76 ingegneri, formati congiuntamente dai due atenei, conseguono la laurea magistrale in Ingegneria civile e Ingegneria per l’ambiente e il territorio. A questi seguono, nel giugno di quest’anno, 107 nuove lauree e, con l’apertura del nuovo indirizzo di laurea di Ingegneria civile: idraulica, oggi gli studenti in tesi sono 115. Su questa realtà ha scritto un testo sul giornale il Bo dell’ateneo Francesca Forzan. Cyrille Denis Tetougueni è uno studente camerunense che, grazie a questo progetto, è ora laureato in Ingegneria civile presso l’Enstp di Youndé e attualmente segue a Padova, presso il Dicea, una tesi di dottorato sul tema ‘Problemi strutturali avanzati su ponti in acciaio’, con la supervisione del professor Carlo Pellegrino. “Quando mi sono iscritto all’esame di ammissione all’Enstp non esisteva ancora questa partnership e, senza conoscere veramente l’università di Padova, ero già convinto che quella che avrei ricevuto sarebbe stata una formazione di qualità. Non mi sbagliavo e oggi mi rendo conto di essere stato molto fortunato” ha spiegato Tetougueni. “Questa esperienza in Italia, che continua ad arricchirmi ogni giorno, per me è davvero bella. I professori sono disponibili e presenti e sono attenti alle difficoltà che noi studenti stranieri ci troviamo ad affrontare; e lo stesso vale per i miei compagni di corso”. A ottobre in Camerun sono stati 325 gli studenti selezionati tramite test d’ingresso per l’ammissione ai percorsi di formazione in Ingegneria civile, Ingegneria ambientale e, per la prima volta, in Ingegneria edile-architettura. La novità di quest’anno, per i programmi di laurea magistrale internazionali di Ingegneria civile (curriculum di geotecnica e strutture) e Ingegneria ambientale, è che i nuovi laureati potranno godere del doppio titolo conferito dall’ateneo padovano e insieme dall’Enstp. “Una volta terminato il dottorato – ha raccontato lo studente – vorrei tornare nel mio Paese, il Camerun, per contribuire alla sua costruzione e alla formazione dei giovani perché sono convinto che lo sviluppo di un paese passi innanzitutto attraverso una formazione di alto livello. E soprattutto perché per ltp’Africa, a mio parere, il ritorno ‘in patria’ degli intellettuali o degli studenti in giro per il mondo come me, sarebbe una grande occasione; qui c’è ancora molto da fare. L’ Europa e tanti altri paesi sono molto avanti nel campo della tecnologia e della ricerca e questo tipo di accordo, per gli studenti che hanno la fortuna di poterne beneficiare, è una grande possibilità di approfittare del trasferimento di conoscenze, teoriche, pratiche e tecniche per farle proprie e riportarle un giorno alla propria terra”. L’occasione per confrontarsi sui risultati raggiunti e discutere di nuovi progetti è stato l’evento Sustainable Africa Day 2017, tenutosi il 17 novembre presso l’Orto botanico di Padova, in occasione della chiusura del ‘Master II in Ingegneria ambientale: Gestione integrata delle risorse idriche e bonifica ambientale nelle città africane’. Questo percorso formativo affonda le sue radici nel progetto europeo ‘Water facility’, che ha coinvolto l’università di Padova, l’università Cà Foscari di Venezia e l’Enstp di Yaoundé, nella formazione di 300 ingegneri ambientali africani specializzati in gestione integrata dell’acqua. “Incoraggiati dai presidenti italiano e camerunense e sostenuti dal nostro ateneo, desideriamo ora estendere il raggio della cooperazione continuando a sostenere l’offerta formativa dei nostri partner con l’avvio di nuove formazioni di 2° e 3° ciclo in Ingegneria civile, Ingegneria ambientale e Ingegneria edile-architettura, con il sostegno del corpo docente locale e attraverso la mobilità di docenti afferenti al dipartimento Icea, o ancora con l’accompagnamento alla professionalizzazione delle formazioni locali attraverso il coinvolgimento di imprese, enti locali e associazioni del territorio” ha affermato il prof. Carmelo Maiorana, ordinario di Scienza delle costruzioni al dipartimento Icea e a capo del Comitato per le relazioni internazionali con l’Enstp per lo stesso dipartimento.

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