Sul progetto di “Protezione del Canale Malamocco-Marghera”, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, con una nota, ha precisato che tale intervento non è in alcun modo, e non potrebbe essere altrimenti, in contrasto con la normativa vigente (foto d’arch.). Il progetto infatti si sviluppa coerentemente con quanto previsto dal Piano morfologico del 1993, dal PALAV e, più in generale, dalle Leggi e dalle normative speciali vigenti previste per la laguna di Venezia. Coerenza peraltro confermata in sede di approvazione della procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) da parte della Regione del Veneto con proprio decreto n°30 del 7 novembre 2017. Lo stesso progetto ha già peraltro ottenuto il parere di conformità urbanistica da parte dei Comuni competenti e della città di metropolitana di Venezia. Per quanto concerne il presunto blocco della procedura, presentata dal Magistrato alle Acque di Venezia nel 2013, la scrivente Autorità informa che al tempo era stata riscontrata l’assenza della sottoposizione del progetto stesso a Valutazione di Impatto Ambientale e di Valutazione di Incidenza Ambientale e per questo l’intervento era stato ritirato dallo stesso Magistrato alle Acque; lacuna prontamente sanata con il Decreto di approvazione rispetto alla VINCA, che accompagnerà il progetto alla prevista valutazione della Commissione di Salvaguardia. Per quanto riguarda la procedura di VIA invece, secondo quanto previsto dalla normativa applicabile, è risultato successivamente essere non dovuta nel caso di specie. Nel merito poi va rilevato che l’intervento in corso è volto a ripristinare le condizioni di sicurezza alla navigabilità del Canale Malamocco-Marghera come richiesto il 2 agosto 2018 dall’Autorità Marittima. Pertanto le ricostruzioni fornite da parte di soggetti terzi sono da ritenersi prive di fondamento. La nota di Porto of Venice è una precisazione in relazione a notizie di stampa locali.