E’ evidente che l’impegno di realizzare le “dighe mobili” per attenuare l’acqua alta e tutelare la salvaguardia di Venezia è cosa molto importante dal punto di vista idraulico e finanziario: ma è di questi giorni la conferma degli ingegneri del Consorzio e personale tecnico: è stato infatti segnalato che la salsedine ha corroso le parti d’acciaio sistemate sott’acqua per azionare le cosidette “dighe”. La notizia, al di là di una nuova e necessaria “chiamata” di finanziamenti allo Stato, ha destato tra autorità e veneziani non poca preoccupazione. Rimedi? A risposta ci sono due quesiti: la ruggine che ha fortemente intaccato le parti metalliche era stata sì prevista, ma non in modo così accelerato e molto prima della realizzazione di questa grande opera, prevista per fine 2018; la seconda protesta viene addebitata, al momento, al Consorzio e suoi esperti, che non avrebbero adottato tutti gli accorgimenti di contrasto del fenomeno. A far chiarezza provvedrà la’utorità competente. Nel contesto di “paratie” con l’acqua, la Regione Lombardia ha mantenuto gli impegni (foto). Sono in corso i lavori per la sistemazione del lungolago a conferma che la Regione ha tra le sue priorità la risoluzione del caso paratie”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con deleghe ad Attuazione del Programma e Rapporti istituzionali nazionali, Alessandro Fermi, commentando l’avvio degli interventi decisi dalla Lombardia per lo spostamento del materiale dal cantiere della paratie ad opera della ditta Autotrasportatori Porro di Erba. “Il rispetto dei tempi è un impegno che non sarà disatteso e per questo ringrazio il presidente Roberto Maroni perché sta finalmente dando certezze ai comaschi. Questo vuol dire che per l’estate – ha concluso Fermi – il lago sarà di nuovo fruibile in tutta la sua bellezza”.

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