Tra i nuovi candidati a sito della Lista Unesco come patrimonio mondiale c’è la Val D’Alpone (Verona), che si trova al margine meridionale delle Alpi, nei Monti Lessini orientali, con i suoi straordinari giacimenti fossiliferi, è un territorio di enorme rilevanza scientifica sotto il profilo naturalistico. L’eccezionale importanza dei fossili presenti all’interno delle rocce sedimentarie dell’Eocene e, più in generale, la storia geologica dell’area, fanno sì che la valle sia sede di numerosi e significativi depositi paleontologici, tra cui quello famoso di Bolca (foto), ma anche quelli di Roncà e di San Giovanni Ilarione, da molti secoli oggetto di scavo e di studio. La candidatura è stata sostenuta dalla Regione Veneto. “Questa decisione – ha spiegato il presidente della Regione – nasce dalla considerazione che gli scavi storici e quelli scientifici più recenti hanno consentito di classificare la Val d’Alpone come il territorio più ricco di giacimenti fossiliferi del pianeta. Da anni la Regione, nell’ambito delle proprie funzioni di valorizzazione del patrimonio culturale, ha riconosciuto quest’area degna di grande attenzione per la sua straordinaria valenza: per lo stato di conservazione, le dimensioni, la diversità e la rarità dei reperti fossili, i diversi giacimenti paleontologici della valle non hanno uguali nel mondo. Il Veneto può vantare diversi beni iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco, e la Regione, oltre a valorizzare le proprie realtà già insignite del prestigioso riconoscimento internazionale, a testimonianza delle innumerevoli eccellenze del suo territorio, ha dato e sta dando il proprio sostegno a vari processi di candidatura, come quello felicemente conclusasi lo scorso anno relativo alle ‘Opere di difesa veneziane tra il XV e il XVII secolo’”, ha conncluso il presidente della Regione.