Una pergamena vergata in Aula magna e un ammainabandiera con il picchetto d’onore del reggimento Lagunari dell’Esercito italiano (foto). Sono questi i due momenti che hanno sancito il passaggio ufficiale di consegne della caserma Piave all’università di Padova. In meno di un anno la struttura, tra riviera San Benedetto e via Cristoforo Moro, è passata di mano e nel giro di altri pochi anni diventerà un campus universitario moderno, “come quelli americani”, ha commentato il rettore Rosario Rizzuto, in grado di ospitare il polo di Scienze sociali (economia, scienze politiche e sociologia). È stato proprio il rettore a prendere dalle mani dei militari la bandiera italiana, all’interno del Chiostro della caserma Piave, simulacro di una storia ecclesiastica che ha inizio nel lontano 1227. Mattia Sopelsa ha scritto un testo sulla cerimonia che è pubblicato sul giornale il Bo dell’ateneo. “E’ un grande risultato per noi perchè fornirà non solo a chi si trasferirà alla Piave, ma a studenti, docenti e personale tecnico ed amministrativo di tutto l’ateneo condizioni di studio, diricerca e di lavoro migliori. Ma è anche un risultato importante per la nostra città, il nostro campus diffuso, perché riequilibra la presenza del nostro ateneo in centro storico, portando anche nel quadrante occidentale, simbolicamente vicino all’Osservatorio astronomico della Specola, la vivacità e l’impatto economico della vita universitaria”, ha spiegato ancora Rizzuto in un’Aula magna gremita con a fianco il sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano, e il direttore dell’Agenzia del demanio, Roberto Reggi. Tutti e tre convengono su un punto fondamentale: la velocità con cui si è portato a termine un accordo complesso. Il nucleo dell’idea risale a poco più di un anno fa, quattro mesi fa è stato firmato il protocollo d’intesa e ora il passaggio di consegne ufficiale. “Questa comunione d’intenti – hanno spiegato Reggi e Rizzuto – fa comprendere come il dialogo tra istituzioni pubbliche possa essere proficuo per portare in breve tempo a risultati concreti. Non è una cosa scontata, ma qui l’abbiamo dimostrato”. La tabella di marcia prevista dall’università di Padova indica il 2021 “come prima data utile per completare una parte dei lavori – ha chiarito il rettore – e garantire così l’ingresso nella struttura”. In mezzo ci saranno i lavori, d’intesa con il Comune di Padova per la parte di sua competenza e con la Soprintendenza per trasformare la caserma in campus. Sarà ingente l’investimento previsto: “una cifra compresa tra i 40 e i 50 milioni di euro”, ha confermato il rettore.