I giornalisti veneti in prima linea per contrastare il fenomeno della commistione tra pubblicità e informazione. Nel corso dell’assemblea annuale di bilancio, tenutasi all’hotel Bologna di Mestre, il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori (nella foto), ha denunciato, come è detto in un comunicato finale dei lavori, con preoccupazione il rischio che l’informazione sia sempre più condizionata da inserzionisti e committenti, privati o pubblici, i quali pretendono che i servizi vengano pubblicati o trasmessi senza alcun avviso in relazione alla natura promozionale-pubblicitaria degli stessi. “I giornalisti devono vigilare per impedire ogni tipo di commistione e per garantire la correttezza e trasparenza dell’informazione – ha dichiarato Amadori – per evitare che ne risulti compromessa credibilità e autorevolezza dei media. I servizi a pagamento devono essere adeguatamente evidenziati e in ogni caso non possono entrare nei tg. I giornalisti non possono prestare nome e volto ad iniziative pubblicitarie: a rischio vi è la nostra autonomia e indipendenza”. Il presidente ha annunciato che proseguirà la ‘battaglia’ per introdurre norme che impongano agli editori piena trasparenza in relazione alle loro attività, diverse da quelle editoriali, per evidenziare potenziali conflitti di interesse. Nel corso della relazione Amadori ha affrontato il tema della riforma dell’Ordine nazionale, in corso di definizione, che ridurrà fortemente la rappresentanza del Veneto a Roma, auspicando che presto si possa iniziare a discutere anche delle nuove regole per l’accesso alla professione, attese da molti anni. Preoccupazione è stata espressa da Amadori anche in relazione alla crisi del mercato editoriale di cui non si vede ancora la fine e al perdurante sfruttamento del lavoro giornalistico. “Il 2017 deve essere l’anno per definire parametri accettabili per l’equo compenso – ha dichiarato Amadori – La strada maestra per uscire dalla crisi deve passare necessariamente attraverso il recupero della dignità professionale. Maggiore preparazione, rispetto delle regole deontologiche, qualità dell’informazione. Meno spettacolo e titoli gridati, più inchieste e approfondimenti: continuando con il progressivo alleggerimento dei contenuti, non faremo che accelerare la crisi dei media”. La presidente del Consiglio di disciplina territoriale, Maria Fiorenza Coppari, ha illustrato i dati statistici dell’attività del triennio 2013-2016: in totale, sono state adottate 1188 delibere, delle quali 365 nel 2016 (di esse 229 erano relative a morosità. Nel 2016 gli esposti pervenuti nel 2016 sono stati 46; i fascicoli lavorati complessivamente, in 26 riunioni dei Collegi sono stati 114. Le violazioni più frequenti sanzionate nel triennio sono quelle ai principi di cui alla Carta dei Doveri del Giornalista 8/7/1993 in tema di verità e verifica delle fonti (40) e quelle ai principi deontologici della correttezza professionale (36). “La qualità dell’informazione è minata dal tempo sempre più risicato che i colleghi possono dedicare alla “lavorazione” della notizia – ha spiegato Fiorenza Coppari – La qualità è sempre frutto di un sistema virtuoso, in cui tutti si assumono le proprie responsabilità: nel nostro caso giornalisti e editori devono allinearsi per tutelarla. Fra i comportamenti più preoccupanti che emergono dall’esame dei fascicoli vi è il fenomeno del “taglia e incolla”, un vero e proprio furto del lavoro altrui, sempre più comune nel web. Un comportamento che viola il dovere di lealtà e buona fede, così come accade quando l’informazione maschera commistioni e conflitti d’interesse”. La presidente del Cdt ha segnalato anche la questione degli Uffici Stampa, quelli della Pubblica Amministrazione in particolare. La legge 150\2000 prevede che vi lavorino esclusivamente giornalisti tenuti a rispettare la deontologia professionale. “Stiamo assistendo ad uno sfilacciamento, a una deriva che il Cdt, per quanto di competenza, intende perseguire. Un giornalista è sempre se stesso e deve rispettare le medesime regole deontologiche ovunque lavori, anche in un ufficio stampa pubblico o privato”. L’assemblea ha poi approvato, con due astensioni, il bilancio consuntivo 2016 e quello preventivo 2017 (con una astensione), dopo aver ascoltato la relazione del tesoriere Giovanni D’Alessio, e il parere dei revisori dei conti, illustrato da Andrea Buoso. Il bilancio 2016 si chiude in rosso per 37 mila euro; la chiusura in negativo era prevista, usando il patrimonio accumulato negli anni, per finanziare la formazione e continuare a mettere a disposizione gli eventi gratis e senza aumentare le quote in una fase particolarmente difficile per tutti. Nel 2016 si sono verificate contrazioni in tutte le voci in entrata, in particolare dovute al calo delle quote associative. Se il numero dei professionisti rimane stabile, è progressiva la riduzione del pubblicisti, scesi in due anni da 3.642 a 3.560; un saldo negativo, nemmeno tanto lento, che dà il segnale del livello di attrazione per il mestiere e si ripercuote sulle entrate. Il secondo dato che pesa sui conti riguarda la formazione professionale continua e obbligatoria. I costi per i corsi, tutti gratuiti per gli iscritti, segnano 55.689 euro (per 128 eventi, pari a circa 400 euro ad evento) a fronte di un consuntivo 2015 di 46.291. Nel 2016 si è verificato anche l’incremento delle spese per l’archiviazione ottica dei fascicoli personali. Si tratta di un progetto complesso ma necessario di informatizzazione, in corso da alcuni anni. Quest’anno tali spese hanno scontato i pagamenti rateali di consistenti quote degli anni passati. “La situazione patrimoniale continua a essere positiva e consentirà di alleviare il passivo – ha spiegato il tesoriere – D’altronde, non ha senso tenere in banca il patrimonio accumulato negli anni in cui l’Ordine aveva una attività più ridotta, se ora c’è necessità di far fronte a spese importanti come quelle per i corsi di formazione. Questo ci permette di guardare con relativa serenità al futuro. Serenità relativa, in quanto in futuro bisognerà far fronte all’erosione del patrimonio o aumentando le quote, o rendendo a pagamento una parte della formazione. L’efficienza della Segreteria e il senso di responsabilità dei componenti del Consiglio regionale e del Consiglio di disciplina territoriale, che lavorano gratis consentiranno comunque lo svolgimento delle attività anche se è inevitabile la previsione di una contrazione”. Per quanto riguarda il bilancio di previsione, per contenere le uscite sarà introdotta una modifica nei criteri di attribuzione dei premi ai colleghi più anziani, alzando l’età per i pubblicisti, attualmente più bassa rispetto a quella dei professionisti, per i quali il riconoscimento è consegnato al pensionamento, Ciò consentirà un ulteriore risparmio. Da quest’anno, inoltre, non sarà più stampato l’albo-agenda. Portando il saluto all’assemblea della Procura della Repubblica, il procuratore reggente Adelchi D’Ippolito ha, tra l’altro, espresso profondo rispetto e fortissima considerazione per il lavoro dei giornalisti, ricordando che la libertà di stampa è garanzia di democrazia e libertà per il Paese. All’assemblea sono intervenuti anche la segretaria vicaria del Sindacato dei giornalisti del Veneto, Monica Andolfatto, il componente del cda dell’Inpgi, Massimo Zennaro e la fiduciaria veneta della Casagit, Chiara Roverotto. Monica Andolfatto ha sottolineato il momento molto difficile che la categoria sta vivendo, a livello nazionale per la dura trattativa sul contratto, a livello veneto per le diverse situazioni di crisi della carta stampata, auspicando la partecipazione attiva di tutti all’impegno del sindacato. “A fronte di una situazione di squilibrio – 15 mila attivi, 9 mila pensionati – che minacciava drammaticamente il futuro dell’INPGI, è stata necessaria una riforma durissima – ha detto Massimo Zennaro – soprattutto per i lavoratori attivi, in particolare i più giovani, per i quali si profila in prospettiva un calo progressivo della pensione. La battaglia principale sarà, adesso, quella per l’allargamento della platea contributiva all’INPGI, obiettivo da raggiungere in sede di rinnovo del contratto”. “Le misure adottate negli anni scorsi hanno consentito a Casagit di superare un biennio di bilanci in passivo, con il ritorno del pareggio – ha ricordato Chiara Roverotto. Poiché le proiezioni indicano però una progressiva riduzione dei soci attivi, Casagit, dopo l’ampliamento dei profili assistenziali, sta istituendo nuovi servizi rivolti ad altre categorie per avere entrate diverse da quelle dei soci: una strada che si profila molto promettente per il bilancio di Casagit”. Infine, i lavori dell’assemblea hanno visto le premiazioni. Premio alla carriera a Orazio Carrubba. Premio Under 35 “Claudia Basso”: il 1° premio è assegnato a Federico Cipolla per l’inchiesta sul racket dei furti negli ecocentri, pubblicata sul quotidiano “La Tribuna di Treviso”. Il 2° premio è assegnato ex aequo a Enrico Orzes – per il servizio sulle malattie rare, pubblicato sul mensile “OK salute e benessere” di marzo 2016 – e Marco Marini per gli articoli sull’aiuto di Camisano ai terremotati di Norcia, pubblicati su “Il Giornale di Vicenza” del 14 dicembre 2016. La Borsa di Studio intitolata a Massimiliano Goattin è stata assegnata a Giacomo Molucchi per il progetto “Strada Consapevole”. E’ stato assegnato un ulteriore premio a Alessia Bottone per il progetto “Vorrei ma non posso – Quando le barriere architettoniche limitano i sogni”. La terza edizione del Premio “Pino Amadori”, rivolto al praticante giornalista che ha ottenuto la migliore votazione all’esame di abilitazione professionale nel corso del 2016, è assegnato ad Antonia Varini. Sono stati quindi consegnati i riconoscimenti ai colleghi con maggiore anzianità d’iscrizione. Pubblicisti con 30 anni di iscrizione: Adolfo Andrighetti (Ve), Giuseppe Barbanti (Ve), Sergio Bazerla (Vr), Roberto Bertagnin (Vr), Giuseppe Ausilio Bertoli (Vi), Riccardo Bonato (Vi), Liliana Boranga (Ve), Rino Boseggia (Vi), Edoardo Bus (Vr), Silvano Cavallet (Bl), Patrizia Cavinato (Pd), Cristina Colombera (Ve), Gianni De Checchi (Ve), Dario De Toffoli (Ve), Maurizio Delibori (Vr), Elisa Depiccoli (Ro), Giampaolo Donzelli (Ro), Francesco Ferro (Ro), Guerrino Fioravanti (Ro), Lino Fontana (Vr), Ugo Fraccaroli (Vr), Enzo Fuso (Ro), Antonio Garatti (Tv), Tiziana Lain (Vi), Lorenzo Manigrasso (Pd), Antonio Manzolli Dimer (Ro), Paola Masera (Vi), Antonio Menegon (Tv), Vera Meneguzzo (Vr), Giuseppe Michelato (Ro), Renzo Michieletto (Ve), Emanuele Minardo (Bl), Luca Muscara’ (Ve), Milena Nebbia (Vi), Giuseppe Negretto (Vi), Beppino Nodelli (Ve), Giuseppe Pagotto (Tv), Barbara Paolazzi (Bl), Gaudio Pedalino (Vr), Angelo Peretti (Vr), Livio Poloniato (Cdn), Silvio Pontani (Vr), Giacomo Preto (Pd), Giampiero Rorato (Tv), Lino Rubini (Pd), Mario Secchi (Ve), Alessandro Selmin (Pd), Alessandro Sisti (Pc), Paolo Terragin (Vi), Aldo Toffoli (Tv), Alberto Urbani (Vi), Luigi Vallotto (Tv), Luigi Verzini (Vr), Giuseppina Vianello (Tv), Monica Candida Zanforlin (Ro), Giampaolo Zorzo (Tv). Professionisti in pensione nel corso del 2016: Roberto Antoniutti (Tv), Roberto Ballarin (Ve), Giuseppe Casagrande (TV), Gabriele Coltro (Pd), Maurizio Corte (Vr), Bruno De Donà (Tv), Antonio Di Lorenzo (Vi), Silvano Ferraro (Vi), Antonio Francica (Pd), Lino Lava (Pd), Domenico Lazzarotto (Vi), Paola Malagoli (Pd), Alessandro Mognon (Vi), Gianfranco Natoli (Pd), Clementina Palese (Vr), Giuseppe Pietrobelli (Tv), Stefano Rama (Vr), Giuseppe Antonio Scura (Pd), Franco Soave (Ve), Marina Zanolli (Vr), Roberto Zoppi (Vr). Professionisti con 50 anni di iscrizione: Mario Garano (Tv), Valerio Pellizzari (Rm). Pubblicisti con 50 anni di iscrizione: Giovanni Battista (Titta) Bianchini (Ve), Giorgio Bragaja (Vr), Maria Francesca Coretti (Vi), Bruno Padovan (Pd), Giuseppe Sorge (Tv). Pergamene per 60 anni di iscrizione all’Albo: Edoardo Salzano (Ve) Pubblicista. Sono stati infine consegnati i diplomi ai neoprofessionisti: Ludovico Bencini, Giorgia Cristiano, Riccarda Dal Buoni, Eleonora Daniele, Valerio Locatelli, Alberto Magnani, Anna Martellato, Luca Mazzara, Davide Orsato, Silvia Pillan, Alvise Sperandio, Antonia Varini, Gabriele Vattolo, Paola Vescovi, Valentina Voi.