Con la partecipazione di esponenti di primo piano di magistratura, politica, del mondo accademico, dell’industria e delle libere professioni a Venezia c’ stato un convegno sul tema“Giustizia, imprese e lavoro tra Italia e Stati Uniti”. L’iniziativa è della Regione Veneto, della National Italian American Foundation (NIAF) e della rivista giuridica “Nova Itinera”. Tra i presenti e le relazioni quelle del magistrato Stefano Amore, direttore di “Nova Itinera”, dell’avvocato statunitense Joe Del Raso, originario di Filadelfia e chairman di NIAF, del prof. Giulio Prosperetti, giudice della Corte costituzionale, del politologo Paolo Feltrin; tra gli imprenditori Furio Bragagnolo, Gianmaria Melotti e l’avvocato Isabella Stoppani. Durante i la stato un costruttivo confronto sul tema della collaborazione tra Italia e Usa nel settore dell’impresa e del lavoro, alla luce delle connesse problematiche giuridiche e delle finalità che debbono ispirare la cooperazione. “Gli investimenti statunitensi nel nostro Paese sono divenuti, negli ultimi anni, sempre più rilevanti e l’esportazione dei prodotti italiani negli Stati Uniti è ormai sempre più significativa – ha rilevato l’assessore al lavoro e all’istruzione della Regione. Ciononostante, manca ancora una approfondita conoscenza delle opportunità e degli ostacoli giuridici esistenti nei due ordinamenti e una comune azione di informazione che possa consentire, soprattutto alle piccole e medie imprese, un’adeguata azione commerciale”. “Ci salviamo solo se esportiamo e per esportare bisogna essere attrezzati – ha sottolineato ancora l’assessore regionale al lavoro, evidenziando i dati del Veneto –. Nel settore degli investimenti gli USA investono 2,5 miliardi e sono il 10% degli investitori totali. Sono aumentati gli investitori di merger & acquisition. Nel 2014 sono state 543. Dobbiamo creare alleanza con NIAF sdoganando anche in Italia il termine ‘lobby’. Lavoreremo insieme per una norma che riconosca il sistema pulito delle lobbies evitando così la corruzione, creeremo un protocollo con il sistema delle università così come suggerito da Confindustria Veneto”. “I nostri prodotti – ha concluso l’assessore veneto –, in particolare quelli dell’area alimentare, sono vettori a cui dobbiamo collegare l’intero sistema del Made in Italy. Se grandi aziende hanno trovato difficoltà, figuriamoci le aziende non strutturate: coinvolgeremo i giovani avvocati e gli studi di professionisti che vorranno internazionalizzarsi”.