L’obiettivo del progetto Re-Cereal punta alla reintroduzione sull’arco alpino della coltivazione di cereali senza glutine come grano saraceno, miglio e avena, per favorire la biodiversità colturale insieme a un’alimentazione più sana ed equilibrata. Tale progetto si attua nell’ambito del RegioStars Award 2018, il premio europeo alle migliori iniziative di coesione a livello territoriale finanziate con fondi FESR e FSE. Il vincitore verrà decretato proprio dai cittadini dell’Unione Europea, che hanno tempo fino al 7 ottobre per votare online uno dei 21 progetti finalisti. La premiazione il 9 ottobre a Bruxelles. “La vittoria di questo progetto rappresenterebbe una significativa affermazione del polo della ricerca Alto Adige in tema di food-technologies, uno degli ambiti di eccellenza della nostra provincia”, ha sottolineato Peter Paul Gamper, direttore dell’Ufficio per l’integrazione europea della Provincia di Bolzano. Anche il sostegno a colture regionali e alimenti ad elevato valore nutrizionale rappresenta un valore aggiunto per l’Alto Adige e per lo sviluppo futuro della sua naturale vocazione agricola. Al progetto prendono parte realtà di Italia e Austria, con il Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg per l’Alto Adige, insieme all’Università di Udine, l’Università di Innsbruck, Dr. Schär Austria GmbH – controllata dell’altoatesina Dr. Schär – e Kärntner Saatbau. Il progetto si inserisce nel programma Interreg V-A Italia-Austria 2014-2020 che punta allo sviluppo equilibrato e sostenibile e all’integrazione armoniosa nell’area di confine tra Italia e Austria. Il progetto è finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e da contributi pubblici nazionali nell’ambito del bando per l’asse 1 “Ricerca e innovazione”. nNegli ultimi decenni la varietà colturale nella regione alpina si è ridotta notevolmente. Gran parte delle superfici sono caratterizzate da monocolture. Il nome del progetto Re-Cereal, che sta per “Re-Vitalizing Minor and Pseudo-Cereals” (rivitalizzazione di cereali minori e pseudo-cereali), ricorda invece il valore della biodiversità anche fra le specie coltivate e per questo promuove la coltivazione di cereali privi di glutine quali il grano saraceno, il miglio e l’avena. Si tratta di cereali ad alto potere nutritivo, resilienti, ottimizzando i metodi di coltivazione. L’obiettivo del progetto è quello di renderle nuovamente caratteristiche del panorama colturale dell’arco alpino. Il progetto è economicamente interessante soprattutto per l’azienda altoatesina Dr. Schär di Postal, che produce e commercializza alimenti privi di glutine. Oltre che nel rendere nuovamente disponibili regionalmente materie prime di alta qualità per la lavorazione di prodotti per celiaci e per il mangime degli animali, l’interesse del progetto risiede nella produzione locale di materie prime; inoltre l’iniziativa prevede la realizzazione di un network con ruolo di centro di competenza per la promozione e la diffusione di queste specie di cereali. Nella foto (della Provincia di Bolzano) i finalisti nell’ambito del concorso europeo RegioStars: da destra Silvano Ciani (Dr. Schär), al centro Corina Cretu, commissario UE per le Politiche regionali