Oltre all’inglese, francese e tedesco, gli studenti delle medie di Trieste potranno chiedere di studiare come seconda lingua comunitaria, lo sloveno. La novità  è che verrà assicurata agli iscritti di tutti gli istituti cittadini, chiamati ora ad attrezzarsi per assecondare le richieste delle famiglie, mettendo a disposizione di volta in volta gli insegnanti necessari. Insegnanti che, naturalmente, toccherà all’Ufficio scolastico regionale reclutare, anche attivando una specifica classe di concorso. Come noto, lo sloveno ha ricevuto dal ministero “il riconoscimento ordinamentale dell’insegnamento quale seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado”. La decisione del Miur è motivata da un richiamo alla legge 53 del 2003, che ha introdotto nella scuola secondaria di primo grado «lo studio di una seconda lingua dell’Unione europea». E tra queste c’è anche lo sloveno. Per correttezza di informazione l’insegnamento dello sloveno come seconda lingua a Trieste era già partito in via sperimentale alcuni anni fa in due scuole triestine, la scuola Rismondo di Melara, parte dell’Ic Istituto comprensivo Iqbal Masih, e poi la scuola Sauro di Muggia, all’interno dell’Ic Giovanni Lucio. Un’organizzazione sindacale ha però manifestato la propria contrarietà  motivata, come pubblicato a suo tempo dal Piccolo, con l’affermazione che quella slovena non è una lingua comunitaria bensì minoritaria. C’era inoltre preoccupazione per un’eventuale riduzione delle cattedre di insegnamento delle altre ligue straniere. Lo stallo s’è sbloccato lo scorso settembre con l’annuncio del ministro Valeria Fedeli che ha detto che quello relativo allo sloveno è «un problema che dobbiamo affrontare, perché adesso qualche difficoltà c’è, probabilmente anche in termini di capacità di costruire clima e merito. È importante sottolineare che l’insegnamento sarà portato laddove ce ne sarà richiesta da parte dei genitori”. Gli sloveni in Italia vivono in tre province (Trieste, Gorizia e Udine) del Friuli-Venezia Giulia, sparsi in 35 comuni della fascia confinaria. A Trieste la comunità slovena ha un suo giornale: è il  Primorski dnevnik (Quotidiano del Litorale), il solo giornale della minoranza di lingua slovena del Friuli-Venezia Giulia. Duino-Aurisina, San Dorligo della Valle e Muggia, ad esempio, sono alcuni comuni triestini che hanno adottato la carta d’identità bilingue; va aggiunto che la Rai regionale cura una trasmissione-notiziario. Nel capoluogo giuliano c’è da tempo un consolato generale con giurisdizione in FVG, Veneto, Trentino A.A., Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Valle d’Aosta. E’  noto che nella ferma difesa della propria identità anche la comunità slovena non ha saputo aprirsi a sufficienza al fine di stimolare maggior dialogo e confronto. C’è da registrare che soltanto negli ultimi tempi, anche sulla spinta degli avvenimenti in Europa, qualcosa si è mosso e sono state avanzate alcune spinte prudenti con il retroterra.

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