Mia cara Venezia. Una lettera, o meglio, una dichiarazione d’amore, profonda e sincera. Sono rimaste celebri le parole con cui Peggy Guggenheim si rivolge alla sua amata Venezia, scelta come città d’elezione nel 1949 dopo Parigi, Londra e New York. Oggi ve le restituiamo. Un canto, un’ode a una città unica, fragile, ammirata, celebrata, cantata nei secoli, che desideriamo torni viva, ora più che mai, negli occhi di tutti voi che, da casa, leggerete le parole della collezionista americana. “Si è sempre dato per scontato che Venezia è la città ideale per una luna di miele, ma è un grave errore. Vivere a Venezia o semplicemente visitarla significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro. Dopo la prima visita si è destinati a tornare appena possibile, adducendo una scusa qualsiasi. Non si può restare lontani a lungo; si è riassorbiti inevitabilmente, come per magia. […] Ogni ora del giorno è un miracolo di luce. D’estate, all’alba, il sole che sorge produce un effetto magico sull’acqua, così delicato che quasi spezza il cuore. Con il passare delle ore la luce diviene sempre più violetta, fino ad avvolgere la città in una nebbia color diamante. Poi comincia lentamente ad affondare nel magico tramonto, il capolavoro del giorno. È il momento di andare in acqua. È come un imperativo: i canali ti attraggono, ti chiamano, ti gridano di venire ad abbracciarli su di una gondola. […] Un giorno dopo l’altro si è trascinati dalla terraferma a galleggiare nella laguna, a guardare il tramonto, a superare tranquillamente I palazzi osservando la loro immagine riflessa nel canale. Quei riflessi sono come quadri, più belli di quanti siano stati mai dipinti dai maggiori maestri. […] Se c’è una cosa che può rivaleggiare con Venezia per bellezza è solo il suo riflesso al tramonto nel Canal Grande”.
Peggy Guggenheim, Una vita per l’arte, Rizzoli, Milano 1982. Non solo lettura. Le parole di Peggy Guggenheim si possono infatti ascoltare, divenendo così accessibili anche al pubblico con disabilità visive. Dove? Sull’account SoundCloud del museo. Sintonizzatevi, potrete ascoltare una serie di brani tratti dall’autobiografia Una vita per l’arte, che ripercorrono, tappa dopo tappa, l’avventurosa vita della mecenate americana, tra Vecchio e Nuovo continente. Ogni venerdì la playlist si arricchisce di due nuove tracce, rivelando un capitolo in più. È la stessa direttrice Karole P.B. Vail, a prestare la sua voce per le letture in inglese mentre Caterina Briolini, dipartimento membership del museo, presta la sua voce (Photo: Peggy Guggenheim sul Canal Grande, anni ’50. © Roloff Beny / National Archives of Canadal).