Nuovi profili lavorativi e nuove competenze digitali nelle imprese e nei cittadini: è questo l’obiettivo del nuovo Veneto 4.0 a cui guardano Regione e Università perché l’attuale sistema socio-economico tenga il passo con la crescita e le trasformazioni in atto del mondo del lavoro. “Non sono solo parole o impegni generici, ma – ha spiegato l’assessore al lavoro e alla formazione del Veneto, Elena Donazzan – la Regione ha siglato una intesa biennale con il dipartimento di economia dell’università di Padova per realizzare un programma di studio, formazione e orientamento alle nuove competenze digitali, creare l’Osservatorio del mercato del lavoro digitale e per monitorare l’efficacia delle attività di ricerca e delle azioni formative intraprese e orientare scelte e strategie degli enti di formazione e delle aziende, nonchè delle istituzioni”. La Regione Veneto investe 140 mila euro, 60 mila li mette l’Università di Padova, che ha siglato il protocollo nella persona del direttore del Dipartimento di Scienze economiche “Marco Fanno”, Guglielmo Weber, e ha affidato la responsabilità scientifica del progetto al professor Paolo Gubitta. Il nuovo Osservatorio del mercato del lavoro digitale lavorerà in sinergia con l’Osservatorio regionale del lavoro e con l’ente Veneto Lavoro. Se non saremo in grado di cogliere, ha concluso l’esponente regionale, le sfide poste dal digitale, rischiamo di perdere opportunità e competitività. Per questo l’Università deve mettere in campo tutti i propri saperi e la propria capacità di ricerca per creare nuovi percorsi formativi e nuove esperienze, interloquendo in modo diretto con le aziende, i lavoratori, la scuola, gli enti di formazione.

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