I consumi domestici di Grana Padano sono ripresi nel periodo ottobre 2017-marzo 2018, confrontati su base tendenziale: +6,7% in quantità e +5,5% in valore. Lo rileva Fieragricola, su elaborazioni di Clal.it, portale di riferimento mondiale per il settore lattiero caseario, prima dell’assemblea del Consorzio di tutela del Grana Padano, a Verona fiere. Quello della ripresa dei consumi è un segnale positivo, che si accompagna a un export soddisfacente. Nel mese di gennaio, le esportazioni di Grana Padano Dop e Parmigiano Reggiano Dop (il codice doganale è unico) sono aumentate del 12,3% rispetto allo stesso mese del 2017. Risulta che la maggiore crescita è stata registrata negli Stati Uniti, in Francia e in Canada. Questo scenario positivo compensa i prezzi di mercato, che in questa fase sono stabili, ma al di sotto del valore che meriterebbeuno dei più importanti formaggi duri a denominazione d’origine del mondo. In attesa di vedere come andrà il mercato sulla piazza di Mantova, le quotazioni di giovedì scorso sono rimaste invariate rispetto al la settimana precedente a 6,1 5 euro alchilogrammo per la tipologia «Grana Padano stagionato 10 mesi». Anche la Borsa merci di Milano lo scorso 23 aprile per il Grana Padano 15 mesi e oltre» ha confermato il valore di 7,13 €/kg, in discesa del 7,77% rispetto a un anno fa.I prezzi contenuti stanno spingendo, come detto, le vendite sui mercati interni, in particolare nel primo trimestre di quest’anno. Fra gennaio e marzo 2018 (elaborazione Clal. it su dati Iri) sono cresciuti i consumi del 9,3% n quantità del 4,7% a valore. Parmigiano Reggiano Dop, che nel primo trimestre 2018 ha segnato un incremento del 3,5% dei consumi in quantità e del 5% in valore.

 

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