In vendita l’immobile di Calle Larga XXII Marzo, a Venezia, di proprietà della Camera di Commercio Venezia- Rovigo Delta Lagunare (foto). La base d’asta è di 45 mln di euro. L’operazione rientra nella strategia di razionalizzazione degli spazi e relativi costi, atta a garantire sul territorio un supporto capillare alle imprese. Il processo di razionalizzazione prevede: il mantenimento della sede legale con le operatività attuali in centro storico a Venezia in un spazio ridimensionato rispetto a Calle Larga XXII Marzo e l’unificazione delle attuali sedi in terraferma in un solo edificio in via Torino, a Mestre. Entro il 31 dicembre sono previste le aperture di San Donà di Piave, Portogruaro e Chioggia. Il palazzo di Calle Larga XXII Marzo recentemente restaurato, ha una superficie lorda di 4.924 mq ed è composto da varie unità in parte ad uso commerciale, in parte ad uso direzionale. Le offerte dovranno pervenire alla Camera di Commercio Venezia-Rovigo Delta Lagunare entro il 2 ottobre (h 12.00). Sulle sorti del palazzo della Camera di Commercio ci sono varie ipotesi: potrà divenire un albergo a 5 stelle, oppure sede di uffici di rappresentanza anche di enti europei per una parte e per l’altra potrà essere destinata a vetrina di affermate case di moda. In verità in calle larga XXII Marzo già ci sono esposizioni di prodotti di grandi marche di profumeria, abbigliamento di lusso, prodotti di alta oreficeria, sedi di banche: potrebbe essere anche paragonata a via Montenapoleone o della Spiga a Milano. Calle Larga XXII Marzo è a ridosso di Piazza San Marco, ed il progetto per la costruzione del palazzo della borsa venne affidato ad architetti e ingegneri affermati, quali Camillo Puglisi Allegra e Giorgio Silvio Coen, e ai più brillanti artisti e artigiani dell’epoca, i quali utilizzarono tecniche allora all’avanguardia. Negli anni Venti, la scelta di realizzare il nucleo edilizio in calcestruzzo armato fu un evento del tutto straordinario, primo esempio del genere nell’area marciana. Ma anche la facciata, progettata in stile Liberty, doveva esprimere le più elevate capacità artigianali del tempo nella lavorazione dei metalli e rappresentare il miglior estro artistico. Nel 1926 fu ultimato quello che allora venne denominato “Il Palazzo del Commercio”, un edificio che ha segnato la storia di Venezia, che è stato il centro della sua vita economica, ma anche sociale e culturale: Calle Larga XXII Marzo è conosciuta anche come “Calle della Camera di Commercio” o “Calle della Borsa. In tempi recenti sì è dato il via al complesso intervento, avviato il 5 ottobre 2009 e durato oltre tre anni per concludersi il 31 gennaio 2013, e che ha comportato il recupero della facciata monumentale, affidato alla Ducale Restauri, e, nel secondo stralcio, realizzato dalla Sacaim, il risanamento, la ristrutturazione e la ri-funzionalizzazione degli ambienti interni, è stato pensato e attuato con un approccio scrupoloso e attento a conservare e a ripristinare forme, strutture e opere originarie (sono stati mantenuti e restaurati anche i mobili), rispettoso della tradizione anche mediante l’uso di prodotti non dannosi per gli operatori e di antiche formule a base di materie prime naturali, ma, contemporaneamente, avvalendosi degli ultimi ritrovati della tecnologia edilizia e del restauro, di materiali e tecniche innovativi ed anche eco-compatibili, comprese le nanotecnologie. Spicca l’intervento – progettato dall’architetto Maria Carolina Zambelli – sulla facciata, che non è stata solo “ripulita” dagli agenti atmosferici e riportata al suo antico splendore, ma a cui è stato anche applicato un prodotto nanotecnologico, un particolare protettivo a base di biossido di titanio che contente di mantenerla pulita e, nel contempo, di ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera: un metro quadrato di questo trattamento a base foto catalitica pulisce 200 metri cubi di aria al giorno, il che significa che i 600 mq della facciata del palazzo fanno da filtro, quotidianamente, a 120 mila mc di aria, diventando un vero polmone verde veneziano. Di notevole spessore, dal punto di vista tecnologico, anche tutto il lavoro di risanamento dell’impiantistica, seguito dalla società TecnoServicecamere. Stando alle relazioni ilustrative dell’intervento: esso non presenta solo una spiccata valenza storica, artistica, architettonica ed estetica. L’enorme sforzo compiuto dall’Ente è stato mirato, soprattutto, a rendere l’immobile funzionale e rispondente alle moderne esigenze e a farlo tornare ad essere un cuore pulsante della Città e delle sue categorie economiche. Va detto che in un periodo in cui alcune istituzioni abbandonano il Centro Storico, la Camera di Commercio ha deciso di investire su Venezia; in un contesto di crisi, ha dato lavoro a imprese e artigiani locali. Partendo dal suo nobile passato e valorizzando le proprie radici, l’Ente camerale ha guardato al presente e si è proiettata al futuro, nella ferma volontà di restituire alla Città questo bene e di mettere a disposizione e al servizio delle attività veneziane e di tutta la provincia, una realtà di quasi cento mila imprese, i suoi spazi ristrutturati, riqualificati e funzionali. Questo storico palazzo non ospita solo gli uffici camerali lagunari, che vi sono già tornati e sono operativi da febbraio, ma vuole essere soprattutto, come recita uno degli slogan della Camera, la Casa delle Imprese veneziane, una leva per promuovere e rilanciare lo sviluppo del territorio e per agganciare la ripresa e le grandi sfide che attendono la Città. I progetti più ambiziosi riguardano, in tal senso, il pianterreno, la storica Sala Borsa e i locali retrostanti, che sono già in parte attrezzati e che saranno utilizzati come un’ampia area espositiva per promuovere le eccellenze di Venezia e del Veneto, come un luogo e un’occasione di business e di incontro tra le imprese della Città Metropolitana e di altri Paesi, anche in virtù della posizione privilegiata di questi spazi, una “finestra” aperta a due passi da Piazza San Marco. Con questa sede rinnovata l’Ente camerale ha inteso riproporre il suo ruolo centrale a beneficio del sistema economico del territorio, di motore di crescita, e vuole farlo ripartendo proprio da Venezia. Ma ora tutto è finito: i tempi hanno obbligato nuove scelte e ad intraprendere nuovi percorsi, adottando risparmi gestionali: sta di fatto che il palazzo dell borsa non sarà più tale, ma sarà sede o più sedi di attività diverse.