La garanzia di non indebolimento di organici ai confini del nordest è arrivata dal ministero dell’interno. In una nota, come si è appreso dalla regione Friuli V.Giulia, è detto che i dispositivi di controllo alle frontiere nordorientali non saranno indeboliti dalle esigenze di sorveglianza in occasione dell’EXPO di Milano in quanto gli organici saranno reintegrati e il personale sarà organizzato nel territorio a cavallo del Friuli Venezia Giulia, attivando pattugliamenti congiunti italo-austriaci lungo gli assi ferroviari e stradali in funzione di contrasto all’immigrazione clandestina. Il messaggio è stato spedito personalmente dal ministro alla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia. E questo in risposta alla “forte preoccupazione” manifestata in una lettera in cui la presidente sollecitava una concreta risposta da parte del Governo. Come ha riferito il ministro, al fine di potenziare gli uffici di Polizia di Frontiera presso gli aeroporti lombardi in vista di EXPO, sono state recentemente distolte 130 unità, con rotazione quindicinale e fino al 31 ottobre, da tutti i settori di frontiera terrestre con Francia, Svizzera, Slovenia e, in misura minore, Austria. La porta più facile, via terra, per entrare in Friuli, e quindi in Italia, da parte di immigrati, clandestini ed altri, era stata indicata nel confine di Tarvisio (Udine); qui, le forze dell’ordine da tempo svolgono un costante impegno al fine di tutelare gli ingressi e verificano la posizione di quelle persone che vengono portate sul posto in auto o altre mezzi provenienti, ad esempio, dall’Ungheria. E la preoccupazione dell’autorità regionale era nata appunto da un piano di trasferimenti di personale a Milano (Expo) con l’evidente abbassamento del numero di personale comandato a tutelare il confine di Tarvisio.