Il fumetto può considearsi una forma d’arte? Questo è innegabile. L’arte illustrativa accompagna l’uomo fin dalla preistoria, quando l’importanza di raffigurare il quotidiano assumeva un carattere quasi sacro e rituale. Col passare dei secoli nei diversi angoli del mondo si sono sviluppate tradizioni e tecniche peculiari: basti pensare alle raffigurazioni di profilo degli antichi egizi o alla delicatezza delle stampe giapponesi; queste immagini venivano spesso accompagnate da delle scritte che ne aumentavano la potenza narrative. Ha scritto su ViviPadova, il giornale degloi studenti di ateneo, un testo Alessandra Saiu. I disegni ci permettono da sempre di esprimere i nostri sentimenti, di condividere e raccontare la nostra appartenenza culturale, col tempo lo stile dei disegni è diventato parte integrante del messaggio, talvolta scanzonato, talvolta più cupo. Se un Caravaggio esprime forza attraverso la teatralità delle forme e i colori aggressivi, un Monet ci fa galleggiare su acque tremolanti in atmosfere dolci e sfumate.  Sul finire dell’800, la tecnica illustrativa si sposa con la narrazione per parole, in un modo più sistematizzato e vicino alla nostra concezione di fumetto: appaiono le prime sequenze narrative formate da una serie di vignette, il testo inserito all’interno dei disegni e la presenza di personaggi che ricorrono regolarmente nella serie. Da allora le strisce e gli albi si sono moltiplicati entrando nell’immaginario comune e stabilendo il proprio posto fisso nella cultura popolare.  Al di fuori delle fila degli appassionati, che si muovono tra Disney, Marvel, Bonelli Editore e manga, c’è la tendenza a etichettare i fumetti come intrattenimento quasi infantile: le storie non avrebbero spessore e i disegni sarebbero un semplice supporto alla trama. La realtà è che si tratta di un mondo complesso che si sposta tra l’arte della parola, coinvolgendo sceneggiatori in grado di creare storie lunghe o brevi, talvolta divertenti oppure ciniche, leggere o profonde, avventurose o incentrate sul quotidiano, e l’arte raffigurativa, disegnatori col proprio stile dalle forme lineari o abbozzate, rappresentazioni pittoriche la cui forza prescinde dal testo scritto o stilizzate, dettagliati o essenzialisti. Il fumetto è una forma d’arte in quanto pura comunicazione, in grado di veicolare messaggi, suscitare emozioni e stimolare la fantasia: prendiamo un nostrano Zerocalcare che con Kobane Calling è riuscito a portare la Siria al pubblico italiano, oppure Sio che negli ultimi anni con le sue webcomics surreali è riuscito a farci sorridere rendendo comico l’assurdo, prendiamo Silvia Ziche, Tito Faraci, Leo Ortolani ed Enrico Faccini o tutta la serie di artisti dietro al mondo della Bonelli Editore e ci rendiamo conto del vasto potenziale di un modo di esprimersi che mischia attualità e fantasia.  Per questo motivo l’assessorato alla cultura di Padova ha promosso l’organizzazione, da parte di Arcadia Arte, di una serie di mostre inaugurate il 9 marzo alle 18.30 al centro culturale Altinate San Gaetano, rivolte alle nuove tendenze del fumetto e all’approfondimento delle opere di creatori storici. Nel contesto della seconda edizione del Be comics! in diverse location, tra cui il suddetto centro culturale, l’Orto botanico e la fumetteria Banzai, fino al 25 marzo si portanno ammirare diverse esposizioni.  Tre mostre verrano dedicate alle frontiere della fantascienza quotidiana coi lavori di Milo Manara, una selezione di 40 tavole sul mondo dell’immaginazione fantastica lontane dall’erotismo per cui è universalmente conosciuto, i lavori di Gabriel Walta, top artist della Marvel noto per le sue opere horror, e di Manuel Fior che raffigura le femmine fantastiche, donne che “imprimono movimento”; è presente anche un’anteprima dedicata alla serie italiana che, in occasione dei 30 anni dalla sua creazione, rilancia il cult il Corvo, icona dark degli anni ’90, con le tavole originali di Werther dell’Edera e Matteo Scalera, infine si può visionare un tributo ad Akira Toriyama, creatore di Dragon Ball. Nello Spazio 35, all’interno del centro culturale Altinate San Gaetano, sono esposte una decina di opere di promettenti artisti under 35, che hanno preso parte al contest indetto dall’Ufficio progetto giovani del comune di Padova. Tutte le esposizioni, ad eccezione di quella dell’Orto Botanico, sono a ingresso libero. Al centro culturale Altinate San Gaetano sono visitabili dal 10 al 22 marzo (h 10-19), lunedì chiuso; dal 23 al 25 marzo (h 10-20).

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