Halloween, la festa legata ai temi horror, è diventata oramai tappa scatenata anche in Italia. La ricorrenza e’ celebrata la sera del 31 ottobre,
il secolo scorso ha assunto negli Stati Uniti forme spiccatamente macabre e
commerciali. L’usanza si è poi diffusa in tutto il globo con manifestazioni
molto varie, la più diffusa quella rappresentata dai giochi dei bambini che
girano di casa in casa recitando la formula del trick-or-treat (“dolcetto o
scherzetto”), usanza che un tempo da noi era tipica della notte di San
Martino. Dagli spettacoli di Disneyland ai tour da brivido tra i castelli di
Edimburgo o i cimiteri della Transilvania, capitale europea degli spettri, o nelle eccentriche sfilate mascherate di New York, Halloween in giro per il mondo è tutta una festa piena di vampiri, fantasmi, pipistrelli e streghe. Essa non nasce però in America ma ha antichissime origini in Irlanda. Halloween corrisponde infatti a Samhain, il capodanno celtico. Dall’Irlanda la tradizione è stata poi esportata negli Stati Uniti dagli emigranti, che qui si trasferirono spinti dalla terribile carestia dell’800. La zucca di Halloween, nei paesi anglofoni chiamata Jack-o ‘-lantern, è uno degli simboli del 31 ottobre. È una zucca scavata a mano, sulla cui superficie vengono intagliati i tratti di un volto sghignazzante. Svuotata della polpa, al suo interno viene posta una candela che, accesa, ne esalta l’aspetto malvagio. Sembra che la tradizione di intagliare zucche sia
proprio irlandese. La prima documentazione di tale pratica risale ai primi dell’800, ma era certamente diffusa in tutta l’isola e in Scozia già molto prima. I Celti erano prevalentemente un popolo di pastori e alla fine della stagione estiva riportavano a valle le loro greggi, per prepararsi all’inverno e all’inizio del nuovo anno. Per loro, infatti, l’anno nuovo cominciava il 1° novembre quando terminava ufficialmente la stagione calda ed iniziava il freddo. Il passaggio dall’estate all’inverno e dal vecchio al nuovo anno veniva celebrato con lunghi festeggiamenti, la festa di Samhain, termine che deriva dal gaelico e significa summer’s end. La morte era il tema principale della festa, in sintonia con ciò che stava avvenendo in natura. Ne deriva l’accostamento di Samhain al culto dei morti. I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno, il 31 ottobre, Samhain chiamasse a sé tutti gli spiriti dei morti, permettendo loro di vagare sulla Terra e di far visita ai famigliari. Samhain era, dunque, una celebrazione che univa il culto dei morti all’allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno. Oggi Halloween può sembrare un carnevale macabro ma non è del tutto
contrario alla fede cristiana, come sostenuto – non senza qualche
puntualizzazione – da voci autorevoli. La parola stessa, contrazione della
frase «All Hallows Eve», cioè vigilia di Ogni Santi, ne denota l’origine
cristiana. I cattolicissimi irlandesi l’avrebbero portata con sé emigrando e
quindi può ritenersi una delle tante feste dei santi e dei morti diffuse in
forme diverse nelle varie culture.
Anche la tradizione del “dolcetto” non è solo nordica. In Italia, in Sicilia
e Sardegna, si usa regalare in questi giorni i “dolci dei morti”. A Milano
esiste il “pane dei morti” a forma di ossa e pure a Venezia è tradizione
preparare le “fave dei morti”, come nelle Marche e in Umbria. Esiste una
versione friulana preparata utilizzando i pinoli. Il 31 ottobre sarà festa all’insegna dei pipistrelli in varie località nel Veneto. A Salzano primeggerà la zucca, a Chioggia domineranno le streghe, ad Asolo ci saranno balli in costume da strega e musica. A Gardaland sarà organizzato l’Halloween Party come a Godega S. Urbano e a Mestre lo Zombi Walk. Solo per citare alcuni appuntamenti di questo “carnevale d’inverno”, dove protagonisti sono soprattutto i bambini. Per i grandi può trattarsi di moda o mero divertimento, senza dimenticare di andare ad onorare i morti in cimitero il giorno dopo. (foto arch.). ODM