A seguito delle dichiarazioni dell’assessore del Comune di Padova Andrea Micalizzi relativamente alle opere di difesa idraulica realizzate dalla Regione del Veneto per mettere in sicurezza la città di Padova e alla costruzione dell’idrovia Padova-Venezia, l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin ha precisato alcuni aspetti. “Le affermazioni dell’assessore di Padova – dichiara – dimostrano l’ignoranza di chi pensa che l’unico intervento per mettere in sicurezza la rete idrografica di Padova sia la realizzazione dell’idrovia. Come noto, e come l’assessore Micalizzi dimostra di ignorare, per limitare i colmi di piena sono necessari i bacini di laminazione da realizzare a monte rispetto ai centri abitati. Dal 2010, la Regione del Veneto ne ha realizzati o ha già avviato i lavori per realizzarne ben 12. Di questi hanno effetto sul Bacchiglione il bacino di Caldogno (già realizzato), quello di Sandrigo, quello dell’Orolo ed il bacino di via Diaz a Vicenza.” Solo per il bacino di Caldogno la Regione ha investito 41 milioni di euro, 36 a Sandrigo, 11 sull’Orolo e 19 a Vicenza. A questi vanno aggiunti i 7 bacini realizzati o in corso di realizzazione negli altri bacini idrografici del territorio veneto. “Questi numeri e dati dimostrano che è palesemente falso dichiarare che la Regione del Veneto è stata latitante – sottolinea Bottacin – in quanto, proprio dal 2010, con la prima amministrazione Zaia, è completamente cambiato l’approccio della Regione nei confronti della sicurezza idraulica. Era dal 1926, quando fu realizzato il bacino di Montebello, che in Veneto non venivano realizzate opere del genere. Pertanto, vengono smentite nei fatti le dichiarazioni dell’assessore di Padova, che invitiamo ad essere più cauto e ad informarsi debitamente onde evitare figuracce”.
“Oppure, se non si fida di noi, – suggerisce l’assessore regionale all’ambiente – potrebbe rivolgersi direttamente al professor D’Alpaos, indiscusso luminare nel campo della sicurezza idraulica a livello europeo, che potrebbe spiegargli come stanno veramente le cose.” “L’idrovia – chiarisce Bottacin – fa parte del nostro piano di opere da 3,2 miliardi di euro, del quale abbiamo avviato già interventi per 866 milioni di euro tra bacini di laminazione, consolidamenti arginali, ricalibrature di alvei, briglie, ecc. Certo, rimane molto da fare, ma con questa amministrazione resta il fatto, indiscusso e riconosciuto, di aver cambiato l’approccio nei confronti della sicurezza idraulica. Tema sul quale abbiamo investito e continuiamo a farlo”.( (foto arch. progetto preliminate)
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