La Regione Friuli Venezia Giulia continuerà a seguire i lavoratori di Hypo Bank, supportando nei processi di ricollocazione le persone licenziate, attraverso percorsi formativi adeguati a quelle che sono le esigenze delle imprese e del mercato del lavoro. Questa la linea illstrata a Udine dalla presidente della Regione Debora Serracchiani nel corso dell’incontro con i rappresentanti sindacali di FABI, FIRST CISL, FISAC CGIL e UILCA. Tavolo convocato dalla stessa presidente per fare il punto dopo l’Accordo sindacale sottoscritto al Ministero del Lavoro lo scorso novembre. La procedura prevede una prima tranche di 103 licenziamenti, di cui 94 avvenuti entro il 31 dicembre 2016. Fra questi, 88 lavoratori (34 in Friuli Venezia Giulia) hanno firmato il verbale di conciliazione che permette loro di usufruire delle tutele offerte dalla contrattazione collettiva di settore, mentre sono sei quelli che non hanno aderito all’accordo. Entro il 31 marzo di quest’anno altre nove persone, attualmente in malattia e in maternità, dovrebbero concludere il rapporto di lavoro. Rimangono sul tavolo le posizioni di altre 160 unità, per la maggior parte concentrate nella sede di Hypo Alpe Adria Bank di Tavagnacco (Udine), i cui licenziamenti dovrebbero iniziare dalla seconda metà del 2017. Come è stato sottolineato nell’incontro, pur nella situazione difficile e dolorosa della perdita del posto di lavoro, grazie anche all’opera della Regione in sede ministeriale si è riusciti a concludere la trattativa trovando l’intesa su condizioni di uscita di gran lunga migliori rispetto a quelle iniziali. La stessa pressione sulla proprietà della Banca la Regione intende metterla in campo “con grande determinazione” anche in questa seconda fase. Parlando poi della non semplice riconversione dei lavoratori, vista la situazione generale del settore bancario, Serracchiani ha confermato il coinvolgimento operativo dell’Agenzia regionale per il Lavoro e della struttura territoriale dei Centri per l’Impiego. Infatti, non appena saranno comunicati agli uffici i profili del personale da ricollocare, l’Amministrazione regionale avvierà gli strumenti di Politica attiva operando all’interno di una strategia già collaudata, che prevede un collegamento tra la formazione e il mondo produttivo.

 

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