E’ stata celebrata nei giorni scorsi una importante ricorrenza: a Ingolstadt, si trova in Gemania, sulle rive del Danubio, i 50 anni dell’oledotto transalpino della Siot, che da Trieste arriva fino alla Baviera, un collegamento lungo 753 km. Ai lavori – tra i presenti, il primo ministro della Baviera Horst Seehofer (foto Ansa) – ha relazionato Alessio Tilli, presidente della Siot – che fa capo al gruppo Tal – il quale ha ricordato che quest’anno si calcola di superare nuovamente i 41 milioni e che nuovi impegni sono in progetto in materia di investimenti e sicurezza. Nel 2016 è stata trasportata una quantità record di petrolio pari a 41,4 mln che ha coperto il fabbisogno della Baviera e del Baden Wurttenber al 100%, di quello dell’Austria, pari al 90% e del 50% della Rep.Ceca. Il gruppo Tal – ha aggiunto Lilli – é “la realizzazione concreta dell’idea di Europa. L’oleodotto é un’infrastruttura che permesso a Paesi dilaniati da una guerra durissima, di mettersi insieme in un’ottica europea per una crescita non solo economica, ma anche sociale e morale. E’ stato il frutto di visionari pragmatici di 50 anni e oggi è molto di più di quello che avevano immaginato, perchè l’Europa é la risposta per lo sviluppo delle comunità. Tal – ha spiegato Lilli – é oggi un’impresa europea composta da dieci azionisti di nove Paesi, dalla Russia agli Stati Uniti”. Il gruppo Tal (consorzio transfrontaliero partecipato da alcune delle majors del settore petrolifero a livello mondiale: OMV, Shell, Eni, BP, Rosneft, ExxonMobil, C-Blue Limited, MERO, Phillips 66/Jet Tankstellen e Total) ha chiuso il 2016 con 140 milioni di euro di fatturato e 7 milioni di utile netto, con 218 dipendenti. Ogni anno trasporta l’equivalente del consumo italiano di greggio di nove mesi, facendo attraccare al terminale del porto di Trieste oltre 500 petroliere. Nei 50 anni di attività ha trasportato 1,4 miliardi di tonnellate di greggio, pari al consumo di petrolio di cinque anni di tutta l’Unione Europea o al consumo italiano di 20 anni. Tra le autorità la presidente del Friuli V.G. Debora Serracchiani, il presidente dell’Autorità portuale di sistema del nord Adriatico Zeno D’Agostino e l’ambasciatore d’Italia in Germania Pietro Benassi. Il diplomatico, prendendo la parola, ha sostenuto, tra l’altro, che è stata ceebrata una ricorrenza italiana, tedesca ed europea e che “il rischio maggiore che corre oggi l’Europa è che sia considerata una conquista ovvia, ma ovvia non è perchè, come dimostra la Brexit, può essere reversibile. Abbiamo davanti grandi sfide: Italia e Germania, insieme alla Francia, possono dare un grande impulso all’integrazione europea”, ha concluso Benassi. Il presidente D’Agostino, parlando del ruolo di Trieste, durante una tavola rotornda, ha ricordato che si chiuderà il 2017 con 9 mila treni mentre tre anni prima sono stati 4.500. Trieste è l’unico scalo italiano che lavora con Austria, Germania, Ungheria, Rep.Ceca, Slovacchia e pure con Scandinavia e Regno Unito.