Comune di Venezia e Autorità portuale, in una nota congiunta, hanno voluto precisare le loro linee, convergenti o divergenti, sui lavori (scavi, ecc.) da eseguire per evitare il transito delle navi da crociera lungo il bacino di San Marco e canale della Giudecca. La Sentenza del Tar del Veneto che ha accolto, in primo grado, i ricorsi promossi da Comune di Venezia e Associazione Ambiente Venezia contro il Contorta S.Angelo ne rallenta il procedimento di realizzazione, ma spiana la strada alla proposta del Comune di Venezia, fatta propria anche dall’Autorità Portuale, per il Canale “Tresse Est – Vittorio Emanuele”. La sentenza va ad aggiungersi ai risultati delle due Conferenze dei Servizi convocate dall’Autorità Portuale che hanno riscontrato l’impraticabilità delle soluzioni proposte in Bocca di Porto di Lido (progetto Venice 2.0) e a Marghera, oltre che alla recente dichiarazione di “non interesse pubblico” del Comune di Venezia rispetto al progetto Venice 2.0, e fa sì che l’unica soluzione oggi percorribile per applicare il decreto Clini-Passera sia quella del Canale “Tresse Est – Vittorio Emanuele”. Una soluzione che nel Comitato Portuale dello scorso 16 luglio 2015 l’Autorità portuale ha deliberato di inserire nel proprio Piano operativo triennale 2015-17 su richiesta del Sindaco Luigi Brugnaro. Va comunque evidenziato, è detto nel comunicato dei due enti, invece il rischio che la Sentenza del TAR mantenga o prolunghi, più di quanto necessario, il passaggio delle grandi navi crociera davanti S.Marco. Esattamente come aveva provocato con l’analoga sentenza che aveva fatto decadere le ordinanze di mitigazione temporanea per il 2014 e 2015. Il pasticcio nasce dal fatto che la Sentenza del Tar, fondata su motivi giuridici discutibili che saranno certamente oggetto di appello, snobba totalmente le indicazioni politico-amministrative che il Comitatone aveva chiaramente dato lo scorso 8 agosto 2014 così come tutte le attività di approfondimento analitico comparativo condotte da APV in oltre tre anni di attività. Una situazione che avendo poco a che vedere con il comune senso logico e giuridico, sarà certamente di difficile spiegazione e comprensione per i partner e gli operatoriinternazionali dell’industria crocieristica. Un pasticcio probabilmente alimentato anche dal Commissario al Comune di Venezia Vittorio Zappalorto che ha mantenuto attivo il ricorso al Tar, anche se in totale disallineamento con quanto aveva lui stesso contribuito a decidere nel corso del Comitatone. Il fatto che se ne sia pubblicamente pentito nell’intervista di commiato non fa che suffragare questa ipotesi. Comune di Venezia ed APV attueranno con urgenza ogni iniziativa, anche coinvolgendo i due Ministeri competenti (Ambiente e Infrastrutture), perché questa decisione del Tar non rallenti la realizzazione della soluzione alternativa al passaggio delle navi davanti S.Marco, ma sia capace di salvaguardare l’industria crocieristica e portuale veneziane e nazionali. Una soluzione – conclude il comunicato dei due enti – che Venezia attende da troppo tempo e che resta fondamentale per la salvaguardia del suo futuro economico e sociale e del suo stesso patrimonio culturale. Da parte del comune di Cavallino-Treporti, come si è appreso dal sindaco Roberta Nesto, ha ribadito il proprio interesse al progetto delle Tresse e ha manifestato totale contrarietà al progetto Venice Cruise 2.00 (terminal crociere vicino a Puanta Sabbioni