“Il più grosso ostacolo alla competitività del nostro paese e delle nostre aziende è la giustizia civile: più si allungano i tempi delle cause e più perdiamo investitori esteri e punti di Pil. Non bastano gli allarmi o le promesse dei governi di turno di potenziare gli organici: servono riforme strutturali, capaci di delegificare, rimettere mano al codice civile e riorganizzare il ‘modus operandi’ dell’intero apparto”. Il presidente del Veneto Luca Zaia sposa l’allarme di Confartigianato sull’arretrato e la carenza di giudici e personale amministrativo nei tribunali civili nella Regione. Con rapporto di un magistrato ogni 1804 imprese e ogni 17.571 abitanti, il Veneto dei distretti industriali e dell’imprenditoria diffusa è tra le aree più penalizzate d’Italia: qui ogni giudice civile ha potenzialmente in carico oltre il 50% in più di aziende e di popolazione, con Treviso e Vicenza ‘maglia nera’ per carichi di lavoro. “”Nonostante la storica insufficienza d’organico della giustizia civile in Veneto, riconosciuta dello stesso Guardasigilli, si è pensato bene di chiudere l’unico nuova sede di Tribunale, quello di Bassano, che riusciva a garantire servizi efficienti in tempi accettabili in un’area a forte intensità di imprese come la Pedemontana – ha proseguito Zaia – finendo così per allungare ulteriormente le pendenze del tribunale berico. Andiamo chiedendo da anni più magistrati, più personale amministrativo, una diversa organizzazione del lavoro degli uffici giudiziari e, soprattutto, un razionale intervento di delegificazione e revisione del Codice civile –ricorda Zaia – La Regione Veneto, per parte sua, malgrado non abbia alcuna competenza in termini di organizzazione della giustizia, ha investito 3 milioni dei fondi Fse 2014-2020 per migliorare i servizi offerti a cittadini e imprese dai 16 uffici giudiziari del Veneto, mettendo a disposizione, grazie ad una società di revisione e consulenza, un piano di monitoraggio e di riorganizzare dell’attività degli uffici, in collaborazione con i sette Tribunali del Veneto, i sette Procuratori capo e la Corte di Appello di Venezia. “L’efficienza della giustizia civile è vitale per lo sviluppo di un territorio – ha aggiunto il presidente del Veneto – basti pensare al rilascio di certificazioni, di modulistica, alle procedure concorsuali, alla registrazione di brevetti, alla trascrizione di vendite di macchinari, alla regolazione dei temi di pagamento. Orpelli normativi, tempi incerti e procedure farraginose rappresentano un macigno per la ripresa economnica e dissuadono gli investitori esteri. Per questo la Regione ha deciso di investire sull’informatizzazione, supportando i processi di innovazione digitale e di ottimizzazione delle procedure negli uffici giudiziari. Non possiamo permetterci, in questa fase di timida ripresa economica, di non riuscire a sostenere la produttività del sistema veneto e l’internazionalizzazione dei suoi distretti per colpa dell’arretratezza della giustizia civile. Noi la nostra parte la facciamo, cercando di utilizzare tutti gi strumenti consentiti – ha concluso Zaia – chi segna il passo sono ancora una volta Governo e Parlamento”.