A Innsbruck, nei giorni scorsi, il concorso “Giovani ricercatori cercansi!” finalizzato alla valorizzazione dei giovani talenti in ambito scientifico; è stato organizzato dalla Provincia autonoma di Trento, Eurac Research-Bolzano, Leopold Franzens Universität di Innsbruck e Schweizerische Alpine Mittelschule Davos (Grigioni). Due le categorie in gara: “Progetti di ricerca di base o ricerca applicata” e “Progetti finalizzati allo sviluppo sperimentale o di prodotto”. Grigioni e Alto Adige ex aequo e Tirolo si aggiudicano il primo premio nelle due categorie. Terzo classificato il trentino Luca Mosetti studente dell’Università di Trento. Alla finale hanno partecipato anche la Scuola Ladina di Fassa con il progetto “Think Nature, act local” e l’ITT Buonarroti-Pozzo Trento con il progetto “Neural Network: il cervello di un computer”. Trasporti e mobilità, reti neurali, fisica quantistica, droni e ambiente sono le tematiche su cui si sono misurati i partecipanti al concorso “Giovani ricercatori cercansi!”, organizzato dalla Provincia autonoma di Trento, Eurac Research-Bolzano, Leopold Franzens Universität di Innsbruck e la Schweizerische Alpine Mittelschule Davos (Grigioni). Giunto alla settima edizione, il concorso biennale, ha visto confrontarsi 14 gruppi di ragazze e ragazzi dai 16 ai 20 anni provenienti da Trentino Alto Adige, Tirolo e Grigioni su tematiche e progetti di ricerca scientifica e tecnologica, attraverso la realizzazione di studi o progetti, suddivisi in 2 categorie, “Ricerca di base o applicata” e “Sviluppo sperimentale e di prodotto”, con premi in denaro da 1000 a 3000 euro per i primi tre classificati. Questa la classifica: Categoria “Progetti di ricerca di base o ricerca applicata”: Primo premio ex aequo (2.500 euro ciascuno) a “L’espansione delle zecche in Val Poschiavo – una minaccia crescente per il futuro?” di Michela Ferrari (Grigioni) e “Entdeckung und Charakterisierung eines neuen Variablen im Sternbild Einhorn” di Lisa Niederbrunner, Dominik Moser e Vera Oberhauser (Alto Adige); Terzo premio (1.000 euro) a “Verjüngungsökologische Besonderheiten im Urwaldreservat Scatlè“ di Lara Selina Berther (Grigioni). Categoria “Progetti finalizzati allo sviluppo sperimentale o di prodotto” Primo premio (3.000 euro) a “AvaDrone: eine Drohne zur Suche von Lawinenverschütteten” di Johannes Sterzinger, Florian Neururer, Laurin Rossmeier, Markus Pfeifer e Fabian Pfurtscheller (Tirolo). Secondo premio (2.000 euro) a “H.A.I.D.I. Human-friendly artificial intelligence driven interaction” di Gregorio Giovanazzi, Manuel Leoni, Lorenzo de Noia, Paolo Somenzi e Francesco Odorizzi (Alto Adige). Terzo premio (1.000 euro) a “@ViaggiaTrentoBot” di Luca Mosetti (Trentino). Mosetti ha sviluppato un’applicazione software per Telegram a sostegno della mobilità urbana sostenibile che fornisce informazioni in tempo reale sulla rete di trasporti della città di Trento. Il giovane, attualmente studente presso l’Università di Trento, ha frequentato l’Istituto tecnico tecnologico Buonarroti-Pozzo e ha avviato il progetto del nuovo applicativo, anche grazie al tirocinio svolto, nell’ambito del progetto FBK junior, presso lo Smart Community Lab della Fondazione Bruno Kessler, Tra i progetti trentini selezionati dalla giuria territoriale ed ammessi alla finale figurano inoltre “Think Nature, act local” realizzato da Edoardo Mich, Martin Pederiva, Thomas Pederiva, Matteo Rigoni, Annis Zeni, studenti della Scuola Ladina di Fassa. Il progetto ha riguardato lo studio di una zona protetta, il piccolo sito della Torbiera di Roncon, posta nel territorio della Val di Fassa. Massimo Rizzoli, Sedki Cheraiet e Erich Robbi, dell’ITT “Buonarroti-Pozzo” hanno partecipato invece con l’implementazione di un’applicazione di Artificial Intelligence (AI) dal titolo “Neural Network – Il cervello di un computer” che ha lo scopo di verificare le capacità di apprendimento di una rete neurale nel caso di acquisizione di segnali provenienti da uno schermo grafico. Paolo Bresciani, della Fondazione Bruno Kessler, componente della giuria internazionale, ha detto: “E’ da sottolineare l’incredibile entusiasmo e la passione ai quali questi ragazzi e ragazze hanno saputo unire un evidente impegno che li ha portati a risultati decisamente elevati, producendo lavori di considerevole livello, in taluni casi decisamente paragonabili a veri e propri lavori di ricerca accademica”. L’alto livello scientifico dei progetti presentati è un elemento messo in risalto anche da Emanuele Eccel, Fondazione Edmund Mach e anch’esso componente della giuria internazionale “Un’esperienza formativa forte, anche per chi ha valutato i progetti. Abbiamo apprezzato la maturità di alcuni studenti, unita ad una vera passione per la materia scelta, che ha portato in alcuni casi a risultati di eccellenza per ragazzi ancora così giovani”.