Lezioni, discussioni, filmati, attività di laboratorio e persino una canzone.  È ricca di proposte la settima edizione della “Giornata nazionale della scienza” che l’università degli studi di Padova, con il patrocinio di EuroStemCell, Regione Veneto e il supporto di Miur, Fondazione Città della Speranza, Istituto di Ricerca Pediatrica, Biologia e Biotecnologie – Piano Nazionale Lauree Scientifiche, organizza per le scuole secondarie di secondo grado venerdì 16 marzo. L’iniziativa pone in primo piano i temi e i problemi affrontati dalla ricerca sulle cellule staminali e rientra nel grande appuntamento europeo dell’Unistem Day che vedrà coinvolti contemporaneamente 74 atenei e Centri di ricerca in Austria, Francia, Germania, Polonia, Serbia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna, Ungheria e Italia, dove l’evento è promosso dal Centro UniStem e festeggia quest’anno la sua decima edizione. La giornata patavina, inserita nel progetto “Continuità Scuola-Università”, vedrà coinvolti 240 studenti delle classi terze, quarte e quinte dei licei scientifici Fermi e Curiel di Padova, Galileo Galilei di Selvazzano Dentro, e dei poli liceali degli Istituti superiori G.B. Ferrari di Este e Leon Battista Alberti di Abano Terme. “La scienza è un metodo di pensiero e non un dogma, è libertà. Apre la mente a capire un passo sempre oltre il proprio limite: ecco perché le scuole e l’università ne sono custodi e maestre”,  ha detto la professoressa Daniela Lucangeli, prorettrice alla Continuità formativa scuola-università-lavoro, che venerdì alle ore 9, nell’Aula magna del Centro interdipartimentale Vallisneri, porterà i suoi saluti assieme al professor Giorgio Perilongo, direttore del dipartimento di Salute Donna e Bambino, e al professor Giuseppe Basso, presidente dell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza. Seguirà un collegamento con le università di Lund e Chieti, a sottolineare il carattere europeo dell’iniziativa, quindi intervento della dott.ssa Michela Pozzobon del Dipartimento di Salute Donna e Bambino e di IRP. A seguire le relazioni di: Natascia Tiso del dipartimento di Biologia su “The zebrafish: let’s fish into research!”; Maurizio Muraca del dipartimento di Salute Donna e Bambino su “The clever drugs produced by the cells”; Giulio Di Toro del dipartimento di Geoscienze su “Birth, life, death of an earthquake”; Elisa Cimetta del dipartimento di Ingegneria Industriale su “The contribution of engineering toward the understanding of biological processes and the development of new therapeutic approaches”; Lara Mussolin del dipartimento di Salute Donna e Bambino e IRP su “Liquid biopsy as tool of oncology treatment”; Massimo Marchiori del dipartimento di Matematica su “Research: innovation, information”. In chiusura, spazio agli studenti che si cimenteranno in una canzone da loro stessi preparata per spiegare un fenomeno a scelta in ambito biologico, ambientale o tecnologico. Al Campus di Biologia e Biomedicina “Fiore di Botta”, 50 studenti saranno alle prese con “Science at the banch”, ovvero potranno svolgere attività di laboratorio sotto la guida esperta di Loriano Ballarin e Natascia Tiso. “La giornata della scienza vuole essere un’occasione per l’apprendimento, la scoperta e il confronto nell’ambito della ricerca sulle cellule staminali – ha sostenuto la coordinatrice, Michela Pozzobon, responsabile del Laboratorio di cellule staminali e medicina rigenerativa all’interno di IRP –, ma si affronteranno anche esperienze collegate alle aspettative culturali relative alla ricerca, all’essere scienziato giorno dopo giorno, e ai meccanismi di formazione e consolidamento della conoscenza. I ragazzi potranno così incontrare contenuti e metodi della scienza e, perché no, scoprire che la ricerca scientifica è divertente e favorisce relazioni personali e sociali costruite sulle prove, sul coraggio e sull’integrità”.

 

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