Il progetto di restauro dei Giardini Reali prende il via tra un mese ed entro il 2018 un gioiello poco noto di Venezia verrà restituito alla città e ai suoi visitatori. I Giardini reali, nati su decisione napoleonica nel 1806 e portati a compimento nel 1815 sotto la dominazione austriaca, a completamento del Palazzo Reale – cui vennero adibite all’epoca le Procuratie Nuove – e concepiti per creare un collegamento tra il fronte acqueo del Bacino di San Marco con l’area marciana. E’ stato comunicato che sarà realizzato il restauro botanico e paesaggistico dei giardini, che punterà sulla semplicità, riprendendo l’idea originaria, austriaca, che era quella di creare un’atmosfera mediterranea. Per quanto riguarda la parte monumentale, saranno invece oggetto di intervento il Padiglione neoclassico di Lorenzo Santi, il pergolato che attraversa i giardini, e la serra, che verrà ripristinata nella struttura, ma adibita ad altro uso (ossia in parte a caffè, annesso al Padiglione, in parte a sede polivalente della Fondazione, e in parte infine a servizi igienici pubblici). Elemento fondamentale del progetto sarà poi il restauro del ponte levatoio che collega i Giardini reali con Piazza San Marco e con il sistema museale dell’area marciana, che permetterà di ripristinare il collegamento diretto con il fronte Bacino. Il recupero dei Giardini reali rappresenta solo un punto di partenza, sia per la Fondazione che per lo sponsor: i ricavi del caffè andranno infatti per la manutenzione e la gestione del sito, ma anche per eventuali ulteriori restauri di giardini in città, mentre Generali punterà alla riqualificazione delle Procuratie Vecchie, con un progetto, condiviso con Soprintendenza e Comune di Venezia, volto a farle diventare un luogo di incontro e apertura a livello internazionale. La presentazione del progetto di restauro (costo dell’operazione 5 mln), che è promosso dalla Venice Gardens Foundation onlus, è avvenuta al Padiglione Santi, storico caffè dei Giardini stessi, con una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, la presidente della Venice Gardens Foundation, Adele Re Rebaudengo, l’amministratore delegato di Assicurazioni Generali, Philippe Donnet – partner unico del restauro -, il direttore generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi, Anna Chiarelli della Soprintendenza di Venezia e i progettisti che curano il giardino botanico, Paolo Pejrone, e la parte architettonica, Alberto Torsello. “Voglio esprimere davvero un grande ringraziamento a chi ha contribuito a realizzare questo prestigiosissimo progetto – ha esordito il sindaco Brugnaro – dalla Venice Gardens Foundation allo sponsor, ma anche lo stesso Ministro Dario Franceschini, per la sua lungimiranza nel credere nella cultura economica. E’ infatti grazie all’introduzione dell’ Art Bonus che ha concretamente incentivato l’investimento dei privati nel recupero del patrimonio pubblico. Un grazie va però anche ai gondolieri e alle associazioni – ha concluso Brugnaro –, che hanno accettato piccoli cambiamenti, che permetteranno di realizzare il recupero completo del complesso dei Giardini reali, in tutte le sue funzioni. Questo progetto è un bell’esempio di rapporto tra pubblico e privato realizzato in un’ottica di sussidiarietà. Venezia è un simbolo per l’Italia e se ce la facciamo a dimostrare che riusciamo a dare un futuro ai giovani qui, diamo un segnale all’intero Paese”. La Venice Gardens Foundation, che fa parte dei Comitati privati internazionali per la salvaguardia di Venezia, è stata costituita nel 2014 per il recupero e la gestione di giardini e beni storici: risale in particolare al 23 dicembre di quell’anno la firma della Concessione di valorizzazione tra la Fondazione, l’Agenzia del Demanio e il Comune di Venezia, finalizzata al restauro, alla conservazione, manutenzione e gestione dei Giardini Reali per 19 anni.

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