Giandomenico Tiepolo (1728-1804) è protagonista all’Expo 2015 di Milano, nello Spazio espositivo “Mondo Novo” della Regione del Veneto – Cardo Ovest, Padiglione delle Regioni. Giandomenico racconta in prima persona la sua avventura pittorica, segnata da un formidabile talento nel ritrarre scene di vita quotidiana alcune delle quali sono sorta di reportage sulla campagna veneta del ‘700. Si tratta della performance multimediale Intervista impossibile a Giandomenico Tiepolo, curata da Gianna Marcato dell’ Università di Padova, con la consulenza scientifica di Livio Billo e la multivisione di Francesco Lopergolo, per la regia di Toni Andreetta, iniziativa realizzata col contributo del Comune di Mirano. Una rappresentazione in cui, attraverso il format dell’intervista impossibile, Giandomenico, interpretato dallo stesso Andreetta, risponde alle domande di una giornalista (Giovanna Saleh) sulla sua vita di pittore, sui rapporti tra pittura e società, commentando le sue opere in cui emerge netta la sua predilezione per i ceti più umili della società, per gli emarginati come contadini e servi. A questo riguardo emblematico è il ciclo pittorico della sua appartata e amata Villa Tiepolo di Zianigo, nell’entroterra veneziano, vicino a Mirano. In essa, infatti, libero dalle esigenze di una committenza, saranno riassunti quei temi delle realtà contadine e della cronaca quotidiana, quali la Passeggiata e il Mondo Novo, che testimoniano per l’appunto il farsi strada di un nuovo e diverso atteggiamento, sia estetico che etico, maturante nella consapevolezza – forse già illuministica – di una crisi irreversibile in cui il “mondo vecchio”, alla fine del ‘700, si dibatteva senza più speranza. Giandomenico allievo e fedele collaboratore del padre fino alla di lui morte, si rivela nondimeno artista autonomo e originale, in controcanto, se non proprio in controtendenza, rispetto al fastoso, magniloquente e trionfale stile paterno, adottando una modalità espressiva realistica in chiave volutamente minore e dimessa, ma carica di umori satirici talora bonari, talaltra amari e graffianti, che svilupperà compiutamente, intorno allo scadere del Settecento. Celebre è l’affresco del Mondo Novo di Giandomenico Tiepolo, ora a Ca’ Rezzonico, un antenato del proiettore che a partire dal XVIII secolo veniva utilizzato nelle piazze come spettacolare intrattenimento durante le festività popolari e religiose. La narrazione ha come alter ego di Giandomenico: Pulcinella( Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli) personaggio, ghiotto di gnocchi, maschera fondamentale dell’opera del pittore, espressione e sintesi della profonda metamorfosi della società di fine ‘700 scatenatasi con la rivoluzione francese. Sulla creazione della performance il regista ed attore padovano Toni Andreetta ha fatto questa dichiarazione: “ho trovato molto stimolante un aspetto della pittura di Giandomenico Tiepolo, ovvero la modernità della scelta del suo punto di “ripresa” per la configurazione delle sue opere. I soggetti dei suoi dipinti e disegni sono colti da punti di vista che sembrano anticipare in maniera sorprendente elementi fondamentali del linguaggio fotografico e cinematografico: i personaggi della suoi affreschi e dei suoi disegni sono catturati camminando per strada, guardando attraverso una finestra, da una barca, guardando uno specchio, attraverso una porta. Tutti motivi che in qualche tratto richiamano il fascino del cinema e con un po’ di fantasia ci portano al minimalismo neorealista e documentario, come ad esempio Il pianeta azzurro il film di Franco Piavoli che, libero dalle pressioni della committenza commerciale, rivolge il suo libero sguardo alla natura attorno alla sua casa nei pressi del lago di Garda, raccontando la magia della campagna e la vita di uomini, donne, animali”. Il regista è laureato alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna in Discipline dell’Arte, Musica e Spettacolo col massimo dei voti, frequenta la Scuola del Teatro dell’Università di Padova e partecipa a seminari e laboratori condotti da J. Lecoq, Julian Beck, Giovanni Poli. Attore fin da giovanissimo debutta in campo nazionale nella compagnia di Elsa Merlini e poi lavora con Aroldo Tieri, Giuliana Lojodice, Lauretta Masiero. Ha realizzato oltre 40 documentari incentrati principalmente su storia, arte, cultura medievale e rinascimentale molti dei quali messi in onda sulle reti nazionali Rai anche nell’ambito di rai Educational, Rai DSE e del programma Ulisse diretto da Alberto Angela. Ottiene quattro riconoscimenti internazionali tra cui “Premio Airone” al festival Internazionale di Montecatini con Ebrei a Venezia come miglior film sulle risorse culturali e ambientali. Il “Premio migliore opera” con La Fenice, la Rinascita al festival internazionale di Pieve di Cadore programmato alla Triennale di Milano. Docente di “Teoria e pratica del documentario” presso l’Università di Padova. Attualmente è direttore artistico del progetto multimediale Unesco promosso dal Ministero dei Beni Culturali per la valorizzazione dei siti culturali Unesco del Veneto. Regista, produttore e attore teatrale ha messo in scena una ventina di lavori di Pirandello, E. Albee, Ruzante, Goldoni, E. Ionesco, H. Pinter, R. Mazzucco, R. Veller, Tolstoj, anonimi del ‘500.