Uno studio pubblicato sulla rivista Geriatrics and Herontology International dimostra che è proprio massimizzando pro die la varietà della dieta che ci si può difendere dal declino cognitivo.
La ricerca è stata condotta presso il National Institute for Longevity Sciences (NILS-LSA), National Center for Geriatrics and Gerontology, ad Aichi in Giappone. Di questo hanno scritto le agenzie di stampa ed i media del mondo e per l’Italia la prima agenzia, l’Ansa. Nel campo degli studi antivecchiamento anche nel ns. paese ci sono importanti lavori. Ad esempio uno studio fatto in Italia ha dimostrato che una dieta ricca di polifenoli – i preziosi antiossidanti presenti nell’uva, nel vino rosso, tè, frutta e verdura in generale – potrebbe rallentare l’invecchiamento del cervello. La ricerca giapponese, però, piuttosto che concentrarsi su questo o quel cibo, evidenzia come una dieta varia sia una chiave anti-aging per il cervello. E’ stato segnalato che la ricerca ha coinvolto 298 maschi e 272 femmine di 60-81 anni. La loro funzione cognitiva all’inizio dello studio è stata misurata con un test classico che si usa a questo scopo. La varietà della loro dieta giornaliera è stata invece calcolata con un indice ad hoc sulla base dei diari alimentari dei partecipanti. E’ emerso che l’apporto giornaliero di vari tipi di cibo potrebbe rappresentare un fattore protettivo contro il declino cognitivo.