A Berlino e’ in corso Fruit Logistica 2020, il più importante appuntamento internazionale per il mondo dell’ortofrutta, il Veneto è rappresentato dai Consorzi di tutela dei prodotti DOP e IGP, le Organizzazioni di Produttori e dai mercati all’ingrosso come il Maap di Padova e il Centro Agroalimentare di Verona, il Mercato di Lusia e Treviso Mercati, che sono i principali centri di conferimento e commercializzazione di quello che viene considerato il ‘frutteto’ del Veneto e d’Italia. Alla crocevia internazionale dei produttori e dei distributori del mondo ortofrutticolo il Veneto è presente con la rappresentanza istituzionale della Regione e con il sistema organizzato dei produttori per dare voce ai quasi 12 mila imprenditori veneti dell’ortofrutta, gran parte dei quali altamente specializzati. Le produzioni venete ortofrutticole impegnano 46 mila ettari e valgono quasi 800 milioni di fatturato, pari al 16% del valore dell’intero fatturato agricolo regionale. Il Veneto e’ la quarta regione in Italia per produzione ortofrutticola, dopo Sicilia, Puglia ed Emilia Romagna (a pari merito con la Campania), ma eccelle nelle produzioni a denominazione d’origine, con 15 prodotti ortofrutticoli riconosciuti tra Dop e Igp – dal radicchio all’asparago, dall’aglio bianco alle ciliegie – secondo nella classifica dei prodotti di qualità solo all’Emilia Romagna. “La Regione Veneto sta investendo importanti risorse per la tutela delle colture ortofrutticole e la qualificazione complessiva del settore, che deve sposare sempre più logiche di difesa integrata delle colture e di produzione biologica ed ecosostenibile – ha detto da Berlino l’assessore regionale all’agricoltura – Con il Psr la Regione sta finanziando con oltre 1,3 milioni di euro nuove sperimentazioni in campo ortofrutticolo utili a fronteggiare anche il cambiamento climatico e ha dato avvio ad una apposita linea di consulenza per la frutticoltura, che sarà riproposta anche nel prossimo bando 2020. Inoltre, ha messo in campo un piano triennale di azioni per contrastare le specie aliene, a partire dalla cimice asiatica e dalla Drosophila Suzuki. La strategia della Regione, concordata con il tavolo regionale per l‘ortofrutta, è investire nella ricerca e nelle azioni di contrasto, grazie al supporto del dipartimento DAFNE dell’Università di Padova e alla collaborazione delle associazioni dei produttori”. Il piano regionale 2020-2022 di contrasto alle specie aliene, che hanno colpito oltre 8 mila aziende venete causando 160 milioni di danni, prevede – ha ricordato il rappresentante dell’amministrazione regionale – attività di ricerca e sperimentazione, la produzione e il lancio dell’insetto parassita della cimice, consulenza ed assistenza tecnica, reti antiinsetto e possibile attivazione di fondi di mutualizzazione per coprire, seppur parzialmente i danni derivati dagli attacchi di questi insetti. “I tecnici della Regione definiranno insieme alle organizzazioni dei produttori le linee di azione necessarie e gli interventi specifici: sarà fondamentale la compartecipazione dei tecnici che seguono le aziende – ha concluso l’assessore – per dare massima diffusione alle migliori tecniche gestionali che riducano l’incidenza dei danni. Per l’ortofrutta del futuro serviranno sempre più ricerca, tecniche di coltivazione innovative e sostenibili e nuove strategie di mercato per promuovere e diversificare il posizionamento internazionale”. (foto padiglione Regione Veneto a Berlino).