Dopo la recente acquisizione gratuita dal Demanio dello Stato del compendio immobiliare denominato “Forte Cosenz”, in località Dese di Favaro Veneto (Venezia), la Regione Veneto ha approvato il programma di riqualificazione del bene che prevede investimenti per oltre 700 mila euro. Si è appreso che concluse le procedure l’aggiudicazione del primo lotto di interventi, a partire da settembre avranno inizio, con la supervisione della Soprintendenza, i lavori di valorizzazione e miglioramento ambientale dell’area verde (foto aerea fond. Porto Marghera): si tratta di un intervento di circa 50 mila euro che interesserà la porzione sinora inutilizzata e non affidata in concessione all’Organismo culturale ricreativo assistenza dipendenti regionali (Ocrad). Sempre da settembre verrà aperto all’intera cittadinanza il punto di ristorazione e la relativa area a verde circostante, già in precedenza utilizzato dall’Ocrad e destinato esclusivamente ai dipendenti regionali. E’ l’inizio di un percorso che consentirà di far diventare Forte Cosenz un vero polo “regionale”, aperto ad attività culturali, sportive, ricreative e per il tempo libero, rivolto a Venezia e al Veneto, nonché un punto di riferimento per eventuali attività logistiche della Protezione Civile nei casi di emergenza. “Con questo intervento la Regione – ha detto il vicepresidente Gianluca Forcolin, che ha la delega anche al patrimonio – contribuisce a conservare e rendere fruibile per i cittadini non solo un bene immobile, di valore storico e culturale, ma consente la valorizzazione e l’utilizzo anche del bosco, che rappresenta uno dei pochi ‘polmoni verdi’ di Venezia”. Forte Cosenz è stato costruito a ridosso del fiume Dese nel 1911, schierato a protezione del settore nord orientale del campo trincerato di Mestre e della linea ferroviaria per Trieste. Costruito i calcestruzzo con gli stessi canoni degli altri forti, aveva quattro pezzi di artiglieria in cupola corazzata girevole. È stato disarmato durante la prima guerra mondiale ed utilizzato a lungo come deposito di munizioni. Abbandonato l’uso militare, è rimasto di proprietà demaniale che di recente è stata ceduta gratuitamente.