Il bilancio 2014 del Consorzio Tutela Formaggio Asiago s’è chiuso con una leggera crescita, +0,37%. L’attività di programmazione e la ricerca di una qualità distintiva hanno permesso di garantire quotazioni stabili per tutto il 2014. I dati di mercato hanno confermato il crescente apprezzamento del livello qualitativo della DOP veneto-trentina, frutto di lavorazioni che rispecchiano metodi tradizionali e imbattibile sul fronte della sicurezza e della genuinità. Il 2014 ha segnato una parziale staffetta tra le due principali tipologie di formaggio, con la riduzione del 3,16% della produzione di Asiago DOP fresco e l’aumento del 22,86% rispetto al 2013 della produzione di Asiago DOP stagionato. In dettaglio, la produzione di Asiago Fresco è stata di 1.356.132 forme (-44.191 forme), mentre quella dell’Asiago Stagionato di 270.066 forme (+50.253). A fare la differenza, da marzo 2014, l’avvio del Piano di crescita programmata, che ha consentito di individuare il livello annuo di produzione ottimale dalla filiera della DOP veneto-trentina, composta da 1595 aziende di allevamento e 46 caseifici. Per quanto riguarda i mercati esteri, le esportazioni di Asiago DOP negli ultimi cinque anni sono cresciute a volume del 40,9% e a valore del 64%, con un 2014 che vede oltre 1.600 tonnellate esportate e un +7,6% del fatturato export rispetto all’anno precedente. Da segnalare il trend positivo nelle aree in cui il Consorzio ha messo in atto azioni promozionali. In Germania, dove l’export – in precedenza stabilmente ancorato alle 100 tonnellate annue – è raddoppiato nell’arco degli ultimi due anni, sfiorando le 200 tonnellate esportate nel 2014 ed avviandosi ad ulteriori incrementi nel corso del 2015. A fine 2014, la classifica dei paesi di destinazione delle vendite estere conferma al primo posto la Svizzera seguita dagli Stati Uniti e dalla Germania. Buone anche le performance in Francia e Austria mentre crescono le occasioni di consumo in Croazia, Canada e Australia. Nel 2014, il mercato italiano ha chiuso in sostanziale tenuta con un + 0,8% a valore (dati GfK-Eurisko) e un -0,8% a volume, a conferma del valore riconosciuto alla DOP veneto-trentina. Roberto Gasparini, giunto alla conclusione del suo incarico consortile ha detto ai soci del Consorzio durante l’assemblea: “Lascio un Consorzio in ottima salute. I dati dimostrano che negli ultimi anni il marchio Asiago DOP è cresciuto in valore e notorietà, in Italia così come all’estero. L’incremento del numero di consumatori registrato in questi anni premia infatti il lavoro intrapreso, nel segno del continuo miglioramento, anche grazie ai severi controlli introdotti dal Consorzio sugli aspetti organolettici e sensoriali”.