Il quadro finanziario 2021-2027, le strategie future e i nuovi schemi di aiuto della prossima Politica Agricola Comune (Pac): tutto ciò nel seminario di Veneto Agricoltura a Legnaro (Pd) il 31 ottobre con i relatori da Bruxelles (Li Vecchi e Castellano) e l’assessore regionale Pan. A livello istituzionale europeo la futura Pac è oggetto di discussione da oltre un anno, tanto che la Commissione ha già presentato un suo pacchetto di proposte di riforma della futura PAC 2021-2027 (foto terraevita). Ora inizia la discussione a livello nazionale e locale. Sotto esame del seminario promosso dall’Agenzia regionale per l’innovazione nel settore primario, sarà apputo il pacchetto di riforma UE, con particolare attenzione alle risorse finanziare e alla strutturazione della nuova PAC, che poggerà ancora su due pilastri (Mercati, pagamenti agli agricoltori) e Sviluppo rurale (Programma di Sviluppo Rurale). Ad aprire i lavori del seminario l’assessore all’agricoltura, Giuseppe Pan. A seguire ampio spazio a temi particolarmente attuali: “La dimensione finanziaria nelle proposte per la PAC post 2020” con illustrazione anche dei contenuti del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale di pertinenza del settore agricolo. Durante i lavori illustrate le implicazioni finanziarie del “Piano strategico della futura PAC” con riferimento alla nuova struttura e ai meccanismi per misurarne la performance. Relatori:Damiano Li Vecchi, referente per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale della Rappresentanza permanente dell’Unione Europea a Bruxelles, e Guido Castellano, Vicecapo Unità della Direzione che si occupa di Concezione e Coerenza dello Sviluppo rurale presso la Direzione Generale Agricoltura della Commissione europea a Bruxelles. Moderatore, Mimmo Vita (Capo Ufficio Stampa di Veneto Agricoltura). Ma quali saranno gli obiettivi della futura PAC? In sintesi punterà su un settore agricolo intelligente e resiliente, ma anche a rafforzare la tutela dell’ambiente e l’azione per il clima, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali dell’Accordo di Parigi; altro item, rafforzare il tessuto socioeconomico delle zone rurali. Sfide ambiziose da affrontare con nuovi strumenti e soprattutto facendo sinergia tra Europa, Stato e Regioni. Tutto ciò però preoccupa non poco i protagonisti del comparto agricolo. Già recentemente, infatti, il Ministro Centinaio ha chiesto rassicurazioni all’Europa sulle modalità di adattamento del nuovo Piano strategico ad un modello di programmazione come quello italiano fondato sulle Amministrazioni regionali (con i suoi 21 Programmi di Sviluppo Rurale e 2 nazionali) per evitare di penalizzare gli agricoltori riguardo temi specifici quali: la semplificazione dello Sviluppo rurale, il miglioramento degli strumenti per la gestione del rischio, la riforma delle OCM per migliorare i rapporti di filiera, l’innovazione e la sfida dell’agricoltura di precisione, i giovani agricoltori e le aree interne e la montagna quali temi specifici cui continuare a garantire il sostegno.