Quanti sono stati gli italiani (civili, militari, religiosi) che sono stati infoibati dai titini dell’ex Jugoslavia: a migliaia. Non c’è un vero censimento sul numero degli uccisi, con tanta ferocia! Difficilissimo a realizzarsi anche perchè le documentazioni sono state pure distrutte per non lasciar traccia di queste tragedie. Quanti sono stati i profughi che dall’Istria e Dalmazia hanno dovuto lasciare le loro case? Si parla di 300 mila. Gente che è stata accolta in buona parte nelle Tre Venezie ed oltre, per integrarsi nei nuovi territori dove hanno dovuto riprendere la loro vita e cercare una occupazione, anche umile pur di ricomiciare. Sono pagine di una situazione terribile vissuta all’epoca del dittatore jugoslavo Tito che riuscì, sia pure per poco tempo, ad occupare pure Trieste. Dunque le autorità italiane, sia pure con molto ritardo, hanno proclamato il Giorno del Ricordo che è stato celebrato al monumento nazionale Foiba di Basovizza, sul carso triestino, dove la solennità dell’evento e la commozione dei tanti presenti è stata evidente. Il Giorno del Ricordo vuole aumentare l’impegno delle istituzioni per radicare nella coscienza popolare la conoscenza delle tragedie delle foibe e dell’esodo dall’Istria, Fiume e la Dalmazia, facendo sapere che ci furono persecutori e vittime attraverso un’opera di custodia e divulgazione della storia che condanni tentazioni negazioniste o strumentalizzazioni. E’ stata una cerimonia particolarmente sentita a Trieste, ma non solo, che ha visto anche quest’anno una forte partecipazione popolare e la presenza anche di 500 ragazzi degli istituti superiori coinvolti in un progetto di trasmissione della memoria. Giustamente la Regione Friuli Venezia Giulia vuol continuare il suo impegno per la divulgazione della storia delle foibe e dell’esodo. Alla solenne cerimonia di Basovizza hanno partecipato le massime autorità civili e militari, tra cui la presidente del Friuli Venezia Giulia, il ministro della Sanità, il presidente del Consiglio regionale, il prefetto, il sindaco di Trieste, oltre ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma e degli esuli. Dopo la resa degli onori alle vittime delle foibe da parte di un picchetto del Secondo Reggimento “Piemonte Cavalleria” con l’alzabandiera solenne, c’è stata la deposizione di corone commemorative ai piedi del monumento, alla quale sono seguite la celebrazione della Santa Messa di suffragio officiata dall’Arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi, con la lettura della Preghiera per gli Infoibati e la lettura di alcune poesie da parte di alcuni studenti provenienti oltre che dal Friuli Venezia Giulia anche da altre città. Il Giorno del Ricordo è stato celebrato in altre località del Veneto, del Friuli e di altre regioni, alla presenza di autorità locali e di gruppi di ex esuli.