Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, in un’intervista sul Corriere delle Sera, al 31 agosto scorso ha detto che il fisco ha incassato 8,5 miliardi dalla lotta all’evasione. Inoltre, sempre secondo la Orlandi, il fisco avrebbe inviato 210 mila lettere ad altrettanti contribuenti. Chi sono questi ultimi? Circa 190 mila sono soggetti sottoposti agli studi di settore. Ma la novità sono le altre 20 mila, inviate a tre categorie. Coloro che non hanno dichiarato tutte le plusvalenze che ci risultano; i professionisti che non hanno denunciato tutti i compensi; i soggetti Iva con un volume d’affari inferiore alle fatture comunicate al fisco dai clienti con lo “spesometro”. In tutto si tratta di un imponibile non dichiarato di 1,3 miliardi. Stanno inoltre per partire 5 mila lettere a esercenti di slot machine che non hanno dichiarato tutte le somme incassate e 200 comunicazioni a persone fisiche con appartamenti all’estero non denunciati. Il rischio è che il fisco se la prenda solo con i più piccoli. Stando alle dichiarazioni rilasciate dall’Orlandi pare che non sia così, dice una nota di Cgia Mestre. I grandi contribuenti, con un fatturato sopra i 100 milioni, ad esempio, secondo l’Agenzia delle Entrate sono ormai tutti controllati almeno una volta ogni due anni. Dei medi, tra 5 e 100 milioni, il fisco ne controlla il 15-20 per cento ogni anno, mentre per i piccoli non si riesce ad andare oltre il 2,5 per cento perché sono troppi. Tuttavia, gli uomini del fisco stanno cercando di costruire con loro un rapporto trasparente e collaborativo per indurli a una maggiore compliance.