L’assessore veneto al lavoro Elena Donazzan è intervenuta in Consiglio regionale sulla questione Fincantieri, alla luce della volontà del presidente francese Macron di nazionalizzare lo stabilimento di Saint Nazaire, in occasione della votazione del disegno di legge relativo alle “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Regione del Veneto derivanti dalla appartenenza dell’Italia all’Unione europea”. Non avendo avuto il tempo materiale di predisporre un formale odg da sottoporre all’Aula, la referente regionale ha voluto porre all’attenzione del Consiglio veneto la delicata situazione che potrebbe vedere penalizzata Fincantieri in un ambito di mercati internazionali. “Fincantieri – ha affermato – è tra le più importanti industrie italiane, con una presenza significativa in Veneto sotto l’aspetto occupazionale, seguita dal mio assessorato con grande attenzione da sempre e la consapevolezza che ciò che accade in Fincantieri ha una ricaduta rilevante per tutto l’indotto del nostro territorio.
Ieri – ha incalzato – il nuovo presidente francese ha disatteso gli impegni del suo predecessore, certo difendendo il proprio interesse nazionale, che in questo caso danneggia il nostro interesse nazionale, legato agli investimenti e alla crescita di Fincantieri”. “Francia e Italia sono in Europa alle medesime condizioni e pertanto l’intervento del governo non può limitarsi ad una pur tempestiva levata di scudi ma dovrà difendere l’interesse di una azienda italiana che, in un contesto europeo, ha costruito una propria crescita. La Regione del Veneto deve con forza far valere la tutela degli accordi siglati oppure chieda al governo di rivedere la presenza di aziende francesi in settori che dovrebbero essere considerati strategici per l’Italia”, ha poi affermato l’ass.regionale. “L’Europa ci richiama ad ogni piè sospinto al rispetto delle leggi sulla libera concorrenza limitando di fatto legittimi interessi territoriali e allora mi chiedo se le regole europee valgano per tutti”, ha aggiunto e ha ribadito infine che “l’Italia dovrebbe dotarsi di strumenti di difesa dei propri interessi nazionali, uscendo dal dibattito tutto teorico sul libero mercato e sulla libera concorrenza. Oggi abbiamo bisogno di difendere aziende italiane e posti di lavoro”.l cantiere navale di Saint-Nazaire torna nelle mani dello Stato francese, che ieri, attraverso il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, ha annunciato l’intenzione di avvalersi del diritto di opzione sulla proprietà dell’azienda. Più che di opzione, in realtà, si tratta di un autentico diritto di veto esercitato «a tutela dell’interesse nazionale» nei confronti di Fincantieri. Occorre ricordare il caso Francia-Italia su Fincantieri. Dopo mesi di trattative sull’acquisizione di Stx da parte del gruppo navalmeccanico italiano, Emmanuel Macron ha scelto la linea dello scontro con Roma. Non è casuale che solo ad annuncio avvenuto il presidente francese abbia contattato telefonicamente il premier italiano Paolo Gentiloni.
Stx-Fincantieri, vale 50 miliardi la partita che divide Roma e Parigi. Un confronto «cordiale e sereno», ha fatto sapere l’Eliseo cercando rifugio in quella diplomazia smarrita negli ultimi giorni. Il presidente Macron avrebbe auspicato al telefono l’ingresso (a condizioni differenti da quelle valide fino a ieri) di Fincantieri in Stx in una seconda e, a questo punto, inimmaginabile fase della trattativa. Sul caso i ministri Padoan e Calenda all’annuncio della nazionalizzazione di Stx hanno sostenuto che si tratta di una decisione «grave e incomprensibile, nazionalismo e protezionismo non sono basi accettabili su cui regolare i rapporti tra due grandi Paesi europei». Il ministro francese Le Maire ha detto che “la nostra è una decisione temporanea giusto per darci il tempo di negoziare nelle migliori condizioni possibili la partecipazione di Fincantieri ai cantieri navali di Saint-Nazaire. Vogliamo anche noi costruire un progetto europeo solido e ambizioso”. Il ministro francese ha in programma di incontare a Roma Padoan e Calenda: se non si andasse ad un accordo-chirificatore lo schiaffo francese a Fincantieri rischia, come riportato dalla stampa italiana, di diventare un precedente gravissimo, in casa Ue.