Ad un anno dalla tempesta Vaia che ha devastato 42.500 ettari di foreste italiane, PEFC Italia fa il punto della situazione: sono ancora 5 milioni i m3 cubi di legname da recuperare in bosco, ma nel frattempo tanto è stato fatto grazie al progetto Filiera Solidale PEFC, un logo per il legname proveniente dall’allestimento delle piante abbattute da Vaia. Numerosi gli esempi virtuosi, dal Teatro Greco di Siracusa agli strumenti musicali realizzati con legname da schianto. E ora PEFC Italia chiede alle istituzioni interessate che “i lavori necessari per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 siano fatti con il legno della Filiera Solidale”,come e’scritto in una nota.
494 Comuni coinvolti in quattro regioni, un’estensione delle foreste danneggiate sull’arco alpino di 42.500 ettari, 8,5 milioni di m3 cubi di legname abbattuti, tanti quanti se ne taglierebbero normalmente in 5-7 anni. Sono questi i numeri provocati dalla tempesta Vaia che, con piogge e raffiche di vento stimate oltre i 150 km/h, un anno fa ha colpito Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia. “Si tratta delle zone in cui sono concentrate le foreste che producono 2/3 del legno da opera italiano a Km0, le più importanti e organizzate dal punto di vista forestale e che rappresentano un baluardo insostituibile anche nella lotta contro i cambiamenti climatici nel nostro Paese”, spiega Maria Cristina D’Orlando, Presidente PEFC Italia, organismo garante della certificazione di gestione sostenibile del patrimonio forestale e dei suoi prodotti.
Ad oggi sono ancora 5 milioni i m3 cubi di legname da recuperare in bosco, un danno enorme per l’economia di tutto il settore: “I proprietari pubblici e privati con i boschi distrutti – aggiunge D’Orlando – stanno affrontando maggiori costi di taglio ed esbosco del legname, perdita di valore del legno, programmazione da rivedere, costi del ripristino”. Per questo motivo, PEFC si è attivato sin da subito con il progetto Filiera Solidale PEFC, l’unico sistema pensato per il legname proveniente dall’allestimento delle piante abbattute da Vaia che, attraverso il logo della Filiera Solidale, lo accompagnerà con la tracciabilità attraverso le varie trasformazioni, garantendo così a tutta la filiera, fino ai consumatori e ai cittadini, che il legno utilizzato per il prodotto o il manufatto finale venga effettivamente dalle zone colpite dalla tempesta. La situazione locale differisce di zona in zona: in provincia di Bolzano si è esboscato il 50% del legname schiantato, mentre in quella di Trento è stato venduto circa il 40% del legname abbattuto e complessivamente ne è stato allestito e asportato circa il 25%. Secondo il PEFC Italia, l’andamento stagionale del 2019 è stato favorevole: “Il legname abbattuto ha sofferto poco e le piante utilizzate tra settembre e ottobre presentano ancora un’ottima qualità, che si manterrà almeno fino alla prossima primavera: la previsione è che anche nel 2020 si potrà produrre legname di qualità”, dichiara il vicepresidente Francesco Dellagiacoma. Sotto controllo anche la presenza dell’insetto chiamato bostrico (Ips typographus): “I monitoraggi hanno confermato che non c’è stato un aumento consistente della sua presenza. Un altro elemento positivo per affrontare il prossimo anno, che sarà quello decisivo per il recupero del legname schiantato”.
“L’Italia ha un settore di trasformazione del legno rilevante, che importa l’80% della materia prima: con questo progetto – aggiunge D’Orlando – chiediamo alle imprese, alle pubbliche Amministrazioni, alle Associazioni e alle organizzazioni di utilizzare il legno abbattuto dalla tempesta Vaia nella costruzione e manutenzione di opere pubbliche e private – come edifici, ponti, staccionate, manufatti in legno – inserendo nei capitolati di appalto premialità per chi utilizza il legno di Vaia certificato Filiera Solidale PEFC. Infine, vale la pena ricordare che in Italia gli Acquisti Verdi Pubblici (GPP) sono obbligatori: inserire il legno di Vaia certificato Filiera Solidale PEFC nei Criteri Ambientali Minimi rappresenterebbe un’iniziativa di grande impatto sociale ed economico. Lo scopo della Filiera Solidale PEFC è aiutare le zone colpite, incrementare la filiera corta italiana o a Km0 e promuovere un’economia sostenibile nelle zone montane e nelle aree interne”. Una richiesta che PEFC ha indirizzato ad amministrazioni locali, imprese e privati, affinché il legname della Filiera Solidale venga utilizzato anche per realizzare interventi ad alta visibilità. “I lavori necessari per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 siano fatti con il legno della Filiera Solidale”, è la richiesta di PEFC Italia, come sottolinea il vicepresidente Francesco Dellagiacoma. “Abbiamo sollecitato su questo tema i sindaci di Milano e Cortina, i presidenti delle Regioni e le Pubbliche Amministrazioni interessati: aderire alla nostra proposta significherebbe costruire una manifestazione sostenibile e solidale e dare un segnale. Intanto
numerose sono le segherie, le aziende, gli enti e gli imprenditori che hanno già aderito alla Filiera Solidale e che hanno investito in progetti da realizzare con il legname di Vaia: dal progetto di Rete Clima per ricreare le foreste abbattute, ai prodotti per le spiagge italiane e al palazzetto dello sport di Legnolandia fino alla scenografia realizzata da Stefano Boeri per le Troiane di Euripide, ecco alcune delle iniziative che stanno sostenendo le comunità colpite dalla tempesta di vento. Con l’obiettivo di ricreare le foreste abbattute, da gestire poi in maniera sostenibile mediante la certificazione forestale, Rete Clima, l’ente no profit che promuove azioni di CSR e di sostenibilità per le Organizzazioni, ha dato il via insieme a PEFC al progetto “Ancora Natura”. Le operazioni forestali che si porteranno avanti permetteranno di mettere in sicurezza e rimboschire alcune delle aree montuose coinvolte dalla disastrosa tempesta. Ad oggi grazie a Rete Clima sono state avviate le attività nelle zone certificate del Consorzio Forestale dell’Alta Valtellina, in Lombardia, e del Bosco Artestenico in Trentino, in collaborazione con il gruppo Marrazzato e ABenergia. 9La tempesta Vaia colpito in modo grave le foreste della Val di Fiemme, in alcune aree di quota alta ha toccato anche gli abeti di risonanza schiantandoli al suolo. Questi tronchi perfetti, cresciuti per 150, 200, 250 anni con fibra sottile e dritta potevano essere utilizzati per costruire strumenti musicali, tra cui i violini più famosi della storia, gli Stradivari. Proprio per questo l’azienda certificata PEFC Enrico Ciresa s.r.l. di Tesero (TN), produttrice di tavole armoniche per pianoforti e strumenti a corda, ha lanciato il crowdfunding “Salviamo il legno di Stradivari” per finanziare il recupero e l’acquisto del legno di abete per strumenti musicali (Abete di Fiemme). Il progetto, durato nove mesi, ha visto il contributo di più di 600 adesioni fra Italia ed estero, raggiungendo 140.000 €, vedendo come risultato la ricerca, il ritrovamento, la selezione e l’esbosco dei tronchi di risonanza degli alberi abbattuti. L’obiettivo è quello di realizzare, nell’arco dei prossimi 5-7 anni, circa 14.000 pianoforti, 2.200 arpe da concerto, e circa 16.000 fra violini e altri strumenti di liuteria. Quest’estate le spiagge italiane sono state arredate con il legno di Vaia grazie a Legnolandia di Forni di Sopra (Udine), tra le imprese del settore che ha aderito alla Filiera Solidale PEFC e che sta diffondendo il progetto sui litorali del Nordest, coinvolgendo la Coop. Legno Servizi per l’approvvigionamento del legname e la Rete dell’Abete bianco “FriûlDane”, le cui imprese aderenti trasformano la materia prima in segati e materiali da costruzione. Dalla passerella in legno del litorale di Caorle (Venezia) alle aree dedicate ai fumatori nei pressi della prima spiaggia smoke-free d’Italia a Bibione, passando per le rastrelliere per le biciclette a Lignano, l’intento è stato quello di creare una rete di solidarietà che consentisse a tutti i gestori degli stabilimenti balneari di fare una scelta sostenibile. Per il futuro, Legnolandia sta lavorando alla costruzione dello stadio del ghiaccio di Forni di Sopra (Ud): gli elementi strutturali e secondari e i rivestimenti saranno realizzati in abete bianco solidale, proveniente dalla foresta di Ampezzo, trasformato a Sauris e lavorato ed installato da Legnolandia. Ad un anno da Vaia e in occasione della manifestazione “A…come Legno”, la Camera di Commercio di Trento in collaborazione con la Provincia Autonoma organizza presso il Palazzo Roccabruna a Trento fino al 9 novembre l’esposizione “La notte di Vaia – dalla tempesta alla rinascita”. Una testimonianza non solo dei terribili avvenimenti che hanno caratterizzato la notte di Vaia, durante la quale sono stati devastati 20 mila ettari di foreste trentine, ma anche dell’impegno di enti, istituzioni e privati che all’indomani di quella catastrofe seppero reagire prontamente per restituire un futuro al bosco e alla sua economia. La notte di Vaia rappresenta una cicatrice profonda nel patrimonio ambientale di un territorio che in poche ore ha perduto oltre 4 milioni di metri cubi di legno, ma anche nel vissuto di un’intera comunità che all’improvviso si è scoperta fragile di fronte ad eventi meteorologici estremi, solitamente immaginati come lontani dalle nostre latitudini. La mostra si arricchisce anche del contributo di PEFC Italia che con il marchio “Filiera solidale” identifica quanto è stato prodotto con il materiale recuperato dagli schianti: nelle sale di Palazzo Roccabruna si possono ammirare oggetti e prototipi ottenuti con il legno di Vaia e originali realizzazioni create per il concorso di design indetto dalla fiera “A come … legno”. La Filiera Solidale è arrivata anche nelle classi del Centro di Formazione Professionale ENAIP di Tesero (Tn): nella primavera 2019 i ragazzi hanno lavorato e valorizzato il legno abbattuto, attraverso realizzazioni da esterno per un percorso didattico, composto anche da un orto e da un arboreto, e arredi per l’interno dell’Aula Magna del centro di formazione, utilizzando legno certificato 100% PEFC e proveniente da alberi schiantati in Val di Fiemme dalla tempesta Vaia. Il progetto dell’ENAIP, che prevede più tappe di lavoro in diversi anni, ha come obiettivo finale la realizzazione di un percorso didattico interattivo, con l’inserimento di specie forestali della monta, aperto a bambini e ragazzi per avvicinarli e farli familiarizzare non solo con il bosco e la sua biodiversità, ma anche con l’elemento legno e con l’importanza dell’uso di materiale certificato e di provenienza locale. Inoltre, al fine di poterle utilizzare anche in cucina e in sala all’interno del settore alberghiero della scuola, sono state inserite alcune piante da frutto di antiche varietà trentine e piante officinali tipiche del territorio alpino. La tempesta Vaia è salita anche sul palco: da un progetto di Stefano Boeri per la Fondazione INDA in collaborazione con la rete delle imprese della Filiera del legno FVG e dal coordinamento del Consorzio Innova FVG, il Consorzio Boschi Carnici ha coadiuvato la realizzazione della scenografia per le “Troiane di Euripide”, andato in scena al Teatro Greco di Siracusa. Il coinvolgimento del Consorzio ha riguardato in particolare tutta la raccolta la scelta e la spedizione del legname di abete rosso e abete bianco proveniente dai boschi colpiti dalla tempesta Vaia. Info e foto: agenzia pressplay.it

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