Il nuovo sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha, con una dichiarazione, dato risposta a coloro che hanno contestato la decisione di ritirate dalle scuole per l’infanzia 49 libri, la maggior parte con fiabe gay. “Denunciamo la polemica inerente quelli che sono stati definiti i libri sulla teoria gender. Ne è nata una speculazione culturale che non ci intimorisce. Non potendo avere una visione completa ed esaustiva della questione, si è preferito ritirare tutti i libri distribuiti dalla precedente Amministrazione in modo da poter verificare serenamente e con piena cognizione di causa quali siano, e soprattutto quali non siano, adatti a bambini in età prescolare. Il vizio di fondo, ha sostenuto il sindaco, è stata l’arroganza culturale con cui una visione personalistica della società è stata introdotta nei nidi e nelle scuole per l’infanzia unilateralmente, in forma scritta e senza chiedere niente a nessuno, in particolar modo alle famiglie. I genitori dei piccoli devono, invece, avere voce in capitolo su aspetti determinanti che riguardano l’educazione dei loro figli e non esserne aprioristicamente esclusi. E’ quindi nostra intenzione esaminare con cura e obiettività i testi, non distribuendo quelli inopportuni per i più piccoli, che pure restano liberamente consultabili da parte degli adulti nelle biblioteche. Molti libri, che trattano i temi legati alla discriminazione fisica, religiosa e razziale, sono notoriamente straordinari e verranno certamente ridistribuiti, come ad esempio le opere di Leo Lionni “Piccolo blu e piccolo giallo” e “Guizzino”. Le riserve riguardano, invece, alcuni testi come “Piccolo uovo” di Francesca Pardi o “Jean a deux mamans” di Ophelie Texier. Sarà un lavoro di analisi fatto con cura e attenzione, anche approfittando del periodo estivo e delle vacanze scolastiche, valutando quali siano le persone più adatte a questa selezione ed evitando, così, ulteriori diatribe e strumentalizzazioni di un argomento che, ad oggi, ha fatto anche troppo parlare di sé”. La decisione, di pochi giorni fa, ha sollevato polemiche. Anche su Change.org, è partita da alcune ore una petizione, lanciata dall’attrice Martina Galletta, che ha invitato il sindaco a non discriminare le favole per bambini, “alcuni delle quali considerati piccoli capolavori come ‘Piccolo Blu e Piccolo Giallo’ di Leo Lionni, ‘Il pentolino di Antonino’ di Isabel Carrer, incentrato sul tema della disabilità, ‘Piccolo uovo’ disegnato da Altan”. “Il motivo della proibizione – secondo i firmatari della petizione – è dovuta al fatto che sono tutti i libri messi al bando raccontano le storie di famiglie moderne, sia tradizionali che omosessuali o allargate. Di fatto tutti testi che ‘parlano di gender, o di genitore 1 e genitore 2′”. Galletta ha chiesto l’intervento del ministro dell’Istruzione ha sostenuto nella sua petizione di trovare “anacronistico, oltre che grottesco, attuare una censura tanto vigliacca su libri che dovrebbero accrescere la consapevolezza dei piccoli fruitori, non alimentare l’ignoranza, la paura e la discriminazione”.

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