San Nicolò è appena arrivato a portare i regali ai bambini e già ci si appresta a celebrare Santa Lucia. In alcune province del Nord Italia, come Bergamo, Brescia e Verona, il giorno di Santa Lucia è atteso con gioia dai bambini perché la Santa, in groppa al suo asinello e seguita dal cocchiere Castaldo, porta doni ai più piccini! Qualche tempo prima della festa, i bambini scrivono a Santa Lucia una letterina, come avviene per Babbo Natale, in cui segnalano i propri desideri perché sono stati buoni e meritevoli durante tutto l’anno. In cambio dei regali, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, i bambini lasciano un piatto di farina per l’asinello, una tazza di caffè per Santa Lucia e un pezzetto di pane per Castaldo. La Festa di Santa Lucia è una festività cristiana che si celebra il 13 dicembre; anche la chiesa ortodossa venera questa giovane martire (foto d’arch.). Ma prima delle riforme del calendario, nel 1580, la sua festa coincideva con il solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno. Santa Lucia viene celebrata in Italia, in particolare a Siracusa, e in Scandinavia, dove sono lunghi e oscuri gli inverni ed è un giorno di festa importante. In Norvegia, Svezia e nelle regioni di lingua svedese della Finlandia, si cantano canzoni e le ragazze si vestono di bianco e portano in processione biscotti e panini allo zafferano. Si dice che celebrare la giornata di Santa Lucia aiuterà a vivere le lunghe giornate invernali con sufficiente luce. Per gli svedesi questa non è che un’altra ottima occasione per fare festa, accendendo delle candele che, con la loro luce, aiutano a combattere l’oscurità delle corte giornate invernali. Santa Lucia è ancora oggi uno dei pochi santi celebrati dal popolo nordico prevalentemente luterano: danesi, svedesi, finlandesi e norvegesi ma anche negli Stati Uniti e in Canada. Una speciale devozione a Santa Lucia è praticata nelle regioni italiane della Lombardia, dell’Emilia Romagna, del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, del Trentino-Alto Adige, nel nord del paese, e della Sicilia, così come nelle coste croate della Dalmazia, e in Ungheria. Nel veronese Santa Lucia porta ancor oggi i doni ai bambini. Sono tradizionali a Verona le bancarelle in Piazza Bra, con dolciumi e giocattoli. Patrona della città di Siracusa, il 13 dicembre una statua in argento della Santa contenente alcune reliquie viene sfilata per le strade della città. È una festa molto sentita e perfino gli emigranti siracusani provenienti da Argentina e Stati Uniti tornano nella città natale per partecipare alla festa. A Venezia, nella chiesa di San Geremia, poco lontano dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, è conservato il corpo della giovane siracusana ed il giorno 13 è mèta incessante di fedeli non solo veneziani. Questa chiesa è diventata santuario. Santa Lucia da Siracusa nacque nel 283 da una famiglia ricca e nobile e morì martire durante le persecuzioni di Diocleziano. È considerata la protettrice degli occhi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi. Orfana di padre a soli 5 anni, Lucia iniziò a dare i suoi averi e la sua dote ai poveri, aiutando le vedove e alcuni ministri del culto cristiano. Il suo comportamento non passò inosservato agli occhi di un ragazzo che aveva sperato di sposarla. Così, per vendetta, il giovane denunciò Lucia come cristiana al prefetto di Siracusa, Pascasio. Il prefetto, sapendo che era nobile, ricca e vedendola così bella, dapprima la trattò con gentilezza. Ma era chiaro che Lucia non avrebbe mai rinunciato alla sua fede cristiana, quindi ordinò che fosse arsa viva. Però le fiamme non ebbero presa sulle vesti e sulla persona di Lucia e alla fine, accecato dalla rabbia, Pascasio la fece uccidere con un pugnale. Prima di morire, la Santa profetizzò l’imminente fine della persecuzione contro la Chiesa, con la caduta dell’Imperatore Diocleziano. Era il 13 dicembre del 304 e poco tempo dopo fu data la pace ai cristiani dall’imperatore Costantino. (ODM)

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