E’ sempre una grande manifestazione turitico-tradizionale la Festa de la Sensa, che a Venezia richiama numerosi visitatori attratti da uno speciale appuntamento che fa rivivere la millenaria storia della Serenissima e il suo intimo rapporto co il mare. Quest’anno è in calendario il 28 maggio.
E’ una regata che fa parte delle celebrazioni che al tempo della Repubblica Veneta si tenevano per la Festa dell’Ascensione di Cristo, durante le quali il Doge a bordo del Bucintoro, con un solenne corteo di barche, usciva per la cerimonia dello Sposalizio con il Mare. Il percorso, secondo l’antica tradizione, iniziava in Bacino San Marco e si concludeva davanti al Tempio di S. Nicolò del Lido. L’origine del rito risale a due vittorie molto importanti. La prima è quella della conquista dalmata, il 9 maggio dell’anno 1000 (o forse dell’anno 998), ad opera del Doge Pietro Orseolo II il quale nel giorno dell’Ascensione salpava con la sua armata da Venezia ed otteneva, grazie alle armi contro i pirati narentani ed ai trattati, la supremazia veneziana sulle coste della Dalmazia, ritornando vittorioso in laguna con il titolo di Dux Dalmatie. Era così riconosciuta una decisiva preminenza dell’influenza politica di Venezia sull’Adriatico per merito di questo abile diplomatico, che era riuscito a stringere accordi con l’Impero di Bisanzio ottenendo alti privilegi per i mercanti veneziani nei loro commerci con l’oriente nonché con Ottone III Imperatore d’Occidente, intrattenendo altresì buone relazioni con gli stati limitrofi italiani. Il secondo evento è collegato all’anno 1177, quando, sotto il Doge Sebastiano Zani, Papa Alessandro III e l’Imperatore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fine alla secolare diatriba tra Papato e Impero. Ogni anno nelle acque della laguna, tra musiche e canti, veniva buttato in segno di dominio sul mare l’anello (che veniva recuperato) che il Doge Zani aveva ricevuto dal Papa come ricompensa per i servizi offerti da Venezia nella lotta contro Barbarossa, percorrendo il Bacino San Marco con il Bucintoro, la grande nave da cerimonia riccamente decorata di ori e intarsi e addobbata di sete e velluti. Il rito ebbe nel ‘700 il suo massimo splendore.
Il Bucintoro era l’imbarcazione d’onore della Repubblica Veneta. L’ultimo esemplare, la cui costruzione iniziò nel 1722 ad opera dell’architetto navale Michele Stefano Conti, navigava a 42 remi con 168 rematori; lungo 33 metri aveva un ballatoio esterno sul quale sedevano il Doge e la Signoria. Venne distrutto nel 1798 dagli occupanti francesi in spregio verso l’abolita Repubblica di Venezia e per ricavarne oro dalle decorazioni. La Sensa era famosa anche per la sua Fiera, di origine medioevale, che attirava visitatori da tutta Europa. Un tempo durava quindici giorni ed era l’occasione per esporre merci rare e ultime novità della moda, per esibire opere di artisti e curiosità di tutto il mondo, tra cui spezie e prodotti provenienti dai mercati dell’Oriente. C’erano festosi mercati, traffici, commerci; era “l’andar a la Sensa”, cioè perdere la testa tra le baracche, le botteghe e la ressa indiavolata che gremivano Piazza San Marco. Pur se con minore sfarzo, ma tenendo fede alle antiche usanze, ancor oggi il Sindaco con le autorità civili e religiose a bordo del piccolo Bucintoro usato durante la Regata Storica va fino alla bocca di porto di S. Nicolò dove getta in mare l’anello d’oro benedetto dal Patriarca. Grazie all’attività del Comitato Festa della Sensa, dal 1965 Venezia è tornata a celebrare l’evento, con un corteo acqueo di imbarcazioni a remi nelle quali i vogatori indossano costumi d’epoca. Dopo il crollo della Serenissima, la Sensa fu abbandonata fino al 1965, quando la festa venne riproposta con la rievocazione storica dello Sposalizio con il Mare. Si tratta sicuramente di uno dei più suggestivi appuntamenti con le tradizioni veneziane e rappresenta un importantissimo momento di aggregazione per conoscere la storia di Venezia. (odm)