Il terzo weekend di luglio – quest’anno il 20 e 21 luglio – Venezia celebra il suo Cristo Redentore con fuochi pirotecnici e processioni in laguna.
La festa affonda le proprie radici in un passato, a metà del Cinquecento, quando un’epidemia di peste colpì la popolazione veneziana e in due anni (dal 1575 al 1577) la città si vide decimata. Diffusa con molta probabilità a causa dei commerci con l’Oriente e dalla libera circolazione delle navi in porto, la “Morte nera” era considerata un castigo divino. E solo un voto solenne e popolare poteva scongiurarw il peggio.
Quinidi il Senato veneziano drcise per la costruzione di una nuova Basilica dedicata al Cristo Redentore, progettata da Andrea Palladio e costruita sull’isola della Giudecca. La pestilenza di fatto finì, e da allora i veneziani amano onorare quel voto con un ponte di barche che collega la chiesa alla città, una funzione solenne presieduta dal Patriarca (foto il Patriarca che benedice Venezia e i suoi abitanti) e una processione religiosa.
Durante queste celebrazioni tutta l’isola partecipa ai festeggiamenti e calli e campielli dei diversi sestieri si animano di manifestazioni. La più suggestiva resta la “Note dei foghi” che, aggiunta solo dal 1978, prevede una regata storica (da non confondere con la Regata Storica di Settembre) incorniciata da uno spettacolo pirotecnico di grande suggestione.
Durante i festeggiamenti si gustaano i piatti della tradizione veneziana (bigoli in salsa d’acciughe;sarde in saor,fritto di pesce, anatra rosta, pasta e fagioli).
(foto arch.).

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