La cultura alimentare e l’unicità del gusto italiano interpretata da gioielli come le farine Agugiaro & Figna, i distillati Bonollo e Luxardo, i granulati Bovis, la pasticceria Gastone Lago-Elledi, i sottaceti e sottoli Valbona; la capacità tecnologica di imprese leader nelle nicchie globali dell’agroindustria come Maschio Gaspardo, Officine Facco, Plastotecnica, Berto’s, Tecnoeka, Unox, Chimab, e la vitalità della filiera “green”. È il potenziale dell’industria che Confindustria Padova schiera in vista di Expo, per trasformare l’evento in una calamita. Una leva di marketing internazionale del “bello e ben fatto” made in Padova, per consolidare le posizioni raggiunte nei mercati esteri, spingere sugli emergenti e raddoppiare nel 2016 l’export alimentare dagli attuali 375 milioni di euro (4,5% del totale), puntando su Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita. Sono gli obiettivi che Confindustria Padova si pone nei prossimi mesi, utilizzando Expo per attrarre buyers e operatori professionali dai mercati più promettenti e rivelare un territorio che sa produrre “cose che piacciono al mondo”. La sfida, nell’ambito del progetto “Come to Padova and discover Expo 2015” di Camera di Commercio e Padova Promex, si tradurrà tra maggio e ottobre in un piano mirato di tour in azienda, eventi nel territorio e meeting istituzionali. E culminerà, dal 28 giugno al 5 luglio, nell’ospitalità di buyers stranieri e nella full immersion esperienziale nei territori di produzione e nei campioni dell’agroindustria, con un focus sull’eccellenza alimentare. Delle quarantacinque aziende attualmente testimonial di “Come to Padova”, venticinque sono realtà dell’intera filiera agroalimentare associate a Confindustria Padova. Da chi opera nell’industria alimentare, a chi rende disponibili le tecnologie sotto forma di macchine, impianti e prodotti per la produzione, conservazione, trasformazione, packaging, all’ambiente: Agugiaro & Figna Molini, Area Impianti, Arneg, Asiago Food, Barduca Francesco, Berto’s, Bonollo, Bovis, Chimab, Coldline, Formeco, Gastone Lago-Elledi, Icam, Interbrau, Interporto, Luxardo, Maschio Gaspardo, Mulmix, Officine Facco & C., Plastic Nord, Plastotecnica, Sirman, Tecnoeka, Unox, Valbona. L’obiettivo dichiarato è raddoppiare la quota di export alimentare nel 2016, cavalcando il traino degli Stati Uniti e dei nuovi mercati. Nel 2014, mentre il dato complessivo arretra (-1,6%), appesantito dall’embargo russo, l’export alimentare verso gli Usa ha superato gli 11 milioni con un aumento dell’11,4%. “Il mondo ha fame di made in Italy che riveli unicità e gusto – ha detto il presidente di Confindustria Padova, Massimo Finco (nella foto) -. Le praterie per il nostro “bello e ben fatto” sono sterminate, soprattutto nei mercati strategici come Usa, Cina e negli emergenti. Un potenziale enorme che però non riusciamo a intercettare pienamente. Expo rappresenta un’occasione unica per invertire la rotta, uno shock positivo per l’economia dei territori. Porteremo investitori e buyers a casa nostra, cibo e agroindustria saranno i primi ambasciatori dell’identità produttiva fatta di intuizioni e di ricerca. E, attraverso le eccellenze, di un territorio dove il saper fare, la sostenibilità e la sicurezza dei prodotti, la qualità e il gusto hanno radici profonde e guardano al futuro».

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