Un campus universitario nel centro di Padova, quale ideale completamento del quadrante ancora modesto da edifici dell’ateneo. È quello che diventerà l’immensa area occupata dalla caserma Piave di proprietà del ministero della Difesa, ora passato all’università. Un investimento importante per l’università di Padova, che a fronte della riqualificazione e ristrutturazione urbana dell’area, dovrà accantonare circa 40 milioni di euro (così è stato stimato) per vedere realizzare il campus universitario. Ma che porterà un risparmio notevole in termini di finanze pubbliche allo Stato che spendeva circa due milioni di euro all’anno in spese di mantenimento e manutenzione. La firma del protocollo d’intesa, è avvenuta nei giorni scorsi, alla presenza del rettore, Rosario Rizzuto, del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, del direttore dell’Agenzia del demanio, Roberto Reggi (foto M. Pistore). La cessione dell’intera area è a titolo gratuito e dentro 70 giorni, sarà attivato un tavolo tecnico istituzionale per gestire nel più breve tempo possibile la transizione della caserma. Si tratta di un’operazione dai numeri importanti, come sottolineato durante il passaggio di proprietà: la caserma Piave diverrà luogo ideale per razionalizzare le esigenze di spazio di un ateneo che mira a offrire i migliori servizi ai propri studenti. L’ex area militare consta di una superficie di circa 51.000 mq, con una superficie occupata da edifici pari a 27.500 mq. Un patrimonio immenso, in cui l’università di Padova potrà, “coerentemente con le necessità di aggregazione di poli ora disomogenei”, come ha detto Rizzuto, disporre di aree vaste per completare e ampliare quella mappa di servizi che “rendono proiettato nel futuro un ateneo importante e storico come il nostro”. Dunque le strutture che si trasferiranno alla Piave, per studi, uffici, biblioteche (13.000 mq.), spazi per conservazione e ricerca beni museali (3.300 mq.), laboratori di ricerca (4.000 mq.), servizi al campus. Ma soprattutto aule per la didattica: 1.600 metri quadrati saranno infatti destinati ad esse per un totale di 2.800 posti a sedere, a cui aggiungerne altri 800 per aule studio e informatiche. “Gli spazi attuali – ha spiegato Rizzuto – sono piccoli per garantire servizi adeguati agli studenti, motivo che ci ha costretto a cercare alternative: la caserma Piave è luogo ideale per completare la nostra presenza nel centro storico di Padova e rendere un servizio alla nostra comunità universitaria ma anche alla città stessa con una riqualificazione urbana al servizio dell’intero territorio”. Questo ha riferito in un testo pubblicato sul Bo, Mattia Sopelsa. Il tutto nel solco di quell’obiettivo prioritario: “Aumentare i servizi agli studenti con spazi e risorse adeguati alle necessità di una didattica di qualità”. Un’occasione per ripensare alla logistica dell’università con l’apertura anche di un tavolo di discussione corale dell’ateneo per avere le strutture “vicine che svolgono funzioni simili con un effetto domino di miglioramento dei servizi per tutti coloro che vivono l’università di Padova. Sulla cessione dell’immobile militare all’ università di Padova, il ministro della difesa Pinotti ha detto: “Il mandato impresso al mio ministero è stato chiaro dismettere i beni non più utili alla Difesa in favore di progetti di riqualificazione e di cultura”. Un dovere patriottico – ha aggiunto Pinotti – “il piano prospettato dall’università di Padova è bello e importante e avrà sicuramente delle ricadute positive per Padova e il suo ambito accademico”. Il ministro ha ricordato inoltre come l’accordo di Padova fa seguito ad altri: “abbiamo messo in movimento 75 beni della Difesa con accordi siglati in 24 città tra cui quello della Reggia di Caserta, di Palazzo Barberini e del castello di Moncalieri”.