Forte di una decennale esperienza nel campo del motore a combustione, quest’anno la RaceUp, squadra di Formula SAE dell’Università di Padova, ha presentato alla stampa la assoluta novità della stagione: Origin-e la nuova monoposto totalmente elettrica che affiancherà la tradizionale MG 12.17. È il primo team universitario italiano a lanciarsi in questo ambizioso progetto (foto). Le due monoposto sono state ideate e costruite da un team di 35 studenti ciascuna, con un progetto che si basa su un know-how specifico e un’abilità cross-function per le parti comuni. Origin-E si basa – come spiegato – su un impianto elettronico interamente sviluppato e portato a compimento dalla divisione elettrica, che lo ha dotato di un controllo di trazione integrato, frenata rigenerativa e torque vectoring sulle 4 ruote. MG 12.17 e Origin-e, monoposto che parteciperanno agli eventi di Formula SAE – Society of Automotive Engineers – competizione automobilistica internazionale per studenti universitari. Mg 11.16 è la nuova monoposto messa a punto da Race up team, il gruppo di lavoro dell’università di Padova. “Siamo arrivati all’undicesimo anno di questa esperienza con la monoposto – ha detto il prof. Giovanni Meneghetti, coordinatore di ateneo del progetto formula Sae – e, come ho sempre detto ai ragazzi, la macchina è un mezzo, un modo per entrare nella vita reale. La progettazione si affianca alla didattica, cioè la competizione sportiva, frutto di un lungo percorso di ricerca, analisi dei dati, nuova progettualità, confronto del lavoro in team, non deve mai prevalere sul vero scopo istituzionale dell’università che è la didattica. Un secondo riscontro che ho avuto in questi anni dagli imprenditori con cui veniamo in contatto – ha aggiunto – è che percepiscono gli universitari coinvolti nel progetto come persone formate professionalmente e che hanno già in parte superato i gap che esiste tra nozione teorica e applicazione nel lavoro di alto livello dello loro conoscenze”. Come è stato illustrato il progetto formula Sae (Society of automotive engineers) prende vita dal desiderio di permettere agli studenti universitari più intraprendenti di sfruttare appieno il bagaglio culturale maturato durante il periodo di formazione. Obiettivo: la creazione di una figura professionale e versatile, sempre più ricercata dalle realtà aziendali odierne e a venire. La Mg 11.16 è l’esempio che meglio rappresenta sotto il profilo non solo sportivo le tre missioni a cui deve assolvere l’università di Padova come ha spiegato Antonio Paoli, delegato del rettore per il progetto ‘sport e benessere’: “quella didattico culturale in cui attraverso la combinazione di teoria in aula e pratica sul campo si evita la frattura tra studio universitario e conoscenza di realtà tecniche di altissimo spessore”.

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