Fermato nel 2014 l’impianto di Eni a Porto Marghera (Ve) è rientrato in produzione e così resterà fino a dicembre 2016. La ripresa produttiva di etilene è dovuta ad una esigenza di un partner internazionale asiatico. I posti di lavoro sono mantenuti fino a detto periodo. In una nota dei sindacati (Filcetem-Cgil, Femca-Cisle e Uiltec) è detto, tra l’altro, che si saluta con favore questo accordo sul cracking e si attende l’avvio del processo di riconversione dell’impianto Eni-Versalis per la “chimica verde”, con un investimento (iniziale a totale) di cento mln di euro. Da parte sua Eni, citando il protocollo con il ministero per lo sviluppo economico del 2014, ha ricordato che l’ulteriore periodo di esercizio consente di ridurre al minimo i tempi di trasformazione del sito veneziano. Dunque, si apprende, che sarà Eni-Versalis a costruire i nuovi impianti, cioè la nuova piattaforma integrata di chimica da fonti rinnovabili, con l’americana Elevance Renewabkle Sciences.

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